Qual È La Distanza Massima Consentita Tra Genitori?
Quando due genitori si separano, uno dei dubbi più comuni riguarda la distanza massima tra le loro abitazioni nel caso di affidamento condiviso. La legge non stabilisce un limite preciso, ma il giudice valuta sempre il miglior interesse del minore, bilanciando il diritto di entrambi i genitori con la necessità di mantenere una continuità educativa e affettiva.
Esempio pratico: Supponiamo che il genitore collocatario desideri trasferirsi in un’altra città per motivi di lavoro. Se la nuova residenza comporta difficoltà nel mantenere frequenti contatti tra il minore e l’altro genitore, il giudice potrebbe rivedere le condizioni di affido.
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Cosa Dice La Legge Sulla Distanza Nell’Affidamento Condiviso?
Il Principio Dell’Affidamento Condiviso
L’articolo 337-ter del Codice Civile stabilisce che, in caso di separazione, entrambi i genitori devono garantire la continuità educativa e affettiva ai figli. Ciò significa che entrambi devono avere la possibilità di partecipare attivamente alla vita del minore, indipendentemente da dove vivano.
Esiste Un Limite Di Distanza Tra I Genitori?
Non esiste un limite fisso, ma il giudice valuta caso per caso in base a diversi criteri, tra cui:
- Età del minore e sue necessità scolastiche e sociali
- Distanza tra le abitazioni e facilità di spostamento
- Coinvolgimento del genitore non collocatario nella vita del figlio
- Stabilità del minore, evitando spostamenti eccessivi
Se la distanza compromette la serenità del bambino o rende difficoltosa la frequentazione dell’altro genitore, il giudice può modificare le condizioni dell’affidamento.
L’Influenza Della Distanza Nell’Affidamento
Non esiste una soglia precisa oltre la quale la distanza tra i genitori diventi un ostacolo all’affidamento condiviso. Tuttavia, la giurisprudenza ha più volte sottolineato che la distanza deve essere tale da non compromettere la stabilità e il benessere del minore. Alcuni fattori determinanti nella valutazione della distanza includono:
- Età e bisogni del bambino: Un minore in età scolare potrebbe subire un impatto maggiore rispetto a un adolescente, che ha maggiore autonomia negli spostamenti.
- Disponibilità e tempi di percorrenza: Se il trasferimento di un genitore comporta tempi di viaggio lunghi per il minore, il giudice potrebbe considerarlo dannoso.
- Stabilità delle routine quotidiane: L’impatto sulla scuola, sulle attività extrascolastiche e sulle relazioni sociali è un fattore decisivo nella valutazione della compatibilità della distanza con l’affidamento condiviso.
- Possibilità di mantenere un rapporto costante con entrambi i genitori: La legge protegge il diritto del minore a vedere regolarmente entrambi i genitori, evitando situazioni che possano limitarne l’accesso.
Quando La Distanza Può Compromettere L’Affidamento Condiviso?
Il principio cardine dell’affidamento condiviso è che il minore possa mantenere un rapporto stabile ed equilibrato con entrambi i genitori. Una distanza eccessiva può ostacolare questo diritto e compromettere l’effettiva applicazione del regime di affidamento. I principali aspetti che il giudice valuta sono:
Età del minore e grado di autonomia
- Un bambino molto piccolo necessita di maggiore stabilità e routine quotidiane.
- Un adolescente, pur avendo una maggiore indipendenza, potrebbe risentire di spostamenti lunghi che interferiscono con la scuola e la vita sociale.
Impatto sulla quotidianità del minore
- Se la distanza tra i genitori interferisce con la scuola, le attività extrascolastiche e la socialità, il giudice può ritenere necessario modificare le condizioni di affidamento.
- Viaggi lunghi e frequenti possono causare stress e disagi al minore, compromettendo il suo equilibrio psicofisico.
Tempo di percorrenza per gli spostamenti
- In genere, distanze superiori ai 50-100 km iniziano a costituire un problema per la gestione pratica dell’affidamento.
- Il giudice valuta il tempo di viaggio effettivo e il suo impatto sulla routine del minore.
Disponibilità di mezzi di trasporto e costi di viaggio
- Se uno dei genitori si trasferisce in una località difficilmente raggiungibile, può risultare impraticabile mantenere la stessa gestione dell’affidamento.
- I costi di viaggio e l’eventuale necessità di accompagnamento da parte di un adulto possono essere considerati elementi ostativi.
Opposizione Del Genitore Non Collocatario
Se il genitore collocatario decide di trasferirsi, potrebbe essere necessario un nuovo accordo o una modifica delle condizioni di affido. La decisione dipenderà da:
- Motivazioni del trasferimento (es. lavoro, esigenze familiari)
- Nuova distanza rispetto all’altro genitore
- Impatto sul minore (scuola, amici, attività extrascolastiche)
Il genitore non collocatario può opporsi al trasferimento se ritiene che la nuova situazione possa danneggiare il rapporto con il figlio. In tal caso, può:
- Chiedere una modifica delle condizioni di affido
- Richiedere l’affidamento esclusivo se il trasferimento compromette il benessere del minore
- Proporre un piano alternativo che garantisca il diritto di visita
Sentenze E Giurisprudenza Sulla Distanza Nell’Affidamento Condiviso
La giurisprudenza si è più volte espressa su questa tematica, stabilendo che il trasferimento di un genitore non deve compromettere il diritto del minore a mantenere rapporti equilibrati con entrambi i genitori.
Quando Il Giudice Può Modificare L’Affidamento?
Se uno dei genitori decide di trasferirsi, il giudice può valutare una modifica delle condizioni di affidamento, in base ai seguenti criteri:
- Necessità del trasferimento: Se il genitore collocatario si sposta per motivi validi, come esigenze lavorative o familiari, il giudice potrebbe accettare il cambiamento, purché non pregiudichi il benessere del minore.
- Proposte alternative: Il genitore che si oppone al trasferimento può proporre soluzioni che garantiscano il mantenimento dei rapporti con il figlio, come un piano di visite più flessibile o l’uso di strumenti digitali per mantenere la relazione.
- Conseguenze del trasferimento: Il tribunale valuta se il cambio di residenza comporti un peggioramento della qualità di vita del minore, ad esempio in termini di scuola, amici e abitudini quotidiane.
In alcuni casi, se la nuova distanza impedisce un rapporto equilibrato tra il minore e il genitore non collocatario, il giudice può persino disporre l’affidamento esclusivo al genitore che offre una maggiore stabilità.
Esempi Di Sentenze Riguardanti La Distanza Nell’Affidamento Condiviso
La giurisprudenza italiana ha più volte stabilito che la distanza tra i genitori non deve ostacolare il diritto del minore a una relazione costante con entrambi. Alcuni casi esemplari:
- Cassazione, Sentenza n. 16125/2015: Il giudice ha ritenuto che il trasferimento di un genitore in una città distante 300 km rendesse impossibile l’affidamento condiviso, assegnando la collocazione stabile al genitore che garantiva la maggiore continuità.
- Tribunale di Milano, Sentenza n. 2456/2020: È stato stabilito che un trasferimento di 150 km poteva essere accettabile solo se accompagnato da un nuovo piano di visite che tutelasse il diritto del minore a una relazione significativa con entrambi i genitori.
- Cassazione, Sentenza n. 9827/2021: La Corte ha ribadito che la distanza tra i genitori deve essere valutata considerando l’impatto sulle abitudini quotidiane del minore e non solo sulle esigenze dei genitori.
Affidamento Condiviso E Distanza: Quando Rivolgersi A Un Avvocato?
Gestire un caso di affidamento condiviso con distanza tra i genitori può essere complesso e richiede una strategia legale solida. Se stai affrontando una situazione simile e vuoi tutelare al meglio i tuoi diritti e quelli di tuo figlio, contatta il nostro studio legale.
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FAQ sull’Affidamento Condiviso e la Distanza
1. La distanza tra i genitori può compromettere l’affidamento condiviso?
Sì, una distanza eccessiva può ostacolare la continuità dei rapporti tra il minore e il genitore non collocatario, compromettendo l’efficacia dell’affidamento condiviso.
2. Qual è la distanza massima consentita tra le abitazioni dei genitori in caso di affidamento condiviso?
Non esiste una distanza massima fissa, ma il giudice valuta caso per caso, tenendo conto del benessere del minore e della possibilità di mantenere un rapporto stabile con entrambi i genitori.
3. Come influisce la distanza sull’affidamento condiviso?
La distanza può rendere difficile per il minore mantenere una routine stabile, influenzando la scuola, le attività sociali e le visite regolari con il genitore non collocatario.
4. Cosa succede se un genitore si trasferisce troppo lontano?
Il giudice può modificare le condizioni di affidamento, valutando un cambiamento di collocazione del minore o un piano di visite alternativo.
5. Come posso evitare problemi legali se decido di trasferirmi?
Informare tempestivamente l’altro genitore e negoziare un nuovo piano di visite o fare ricorso alla mediazione familiare per raggiungere un accordo pacifico.
6. Quali fattori considera il giudice quando la distanza compromette l’affidamento?
Il giudice considera l’età del minore, la necessità di spostamenti frequenti, l’impatto sulle routine quotidiane e la possibilità di mantenere un legame stabile con entrambi i genitori.