PILLOLE di DIRITTO - Pubblicazioni

Studio Legale Avv. Davide De Matteis

​La Casa Acquistata da un Coniuge Rientra nella Comunione dei Beni?​ [2025]

Indice

La Casa Acquistata da un Coniuge Rientra nella Comunione dei Beni 

Quando la casa intestata ad un solo coniuge rientra nella comunione dei beni?

Sì, la casa acquistata da un coniuge durante il matrimonio rientra nella comunione dei beni, salvo che l’acquisto sia avvenuto con denaro personale o sia stata fatta una specifica dichiarazione all’atto notarile.

Facciamo un esempio: se Marco, sposato in regime di comunione dei beni, compra un appartamento durante il matrimonio, anche senza il consenso dell’altro, l’immobile rientra nella comunione anche quando dai registri immobiliari risulti intestata solamente al marito o alla moglie. Tuttavia vi sono delle eccezioni in cui la casa rimane di proprietà esclusiva che andremo ad analizzare in questo articolo.

Per approfondire il tuo caso specifico e capire se hai diritto alla metà della casa acquistata dal coniuge, contatta subito il nostro studio legale per una consulenza personalizzata, anche in video-call, e visita il nostro approfondimento su Avvocato Divorzista a Bologna.

La Regola Generale: Cos’è La Comunione Dei Beni

La comunione dei beni è il regime patrimoniale legale previsto dall’art. 177 c.c. per le coppie sposate che non optano per la separazione dei beni. In questo regime, tutti i beni acquistati dopo il matrimonio sono automaticamente di proprietà comune, a prescindere da chi abbia materialmente effettuato l’acquisto o a nome di chi sia stato intestato il bene.

Beni Che Ricadono Nella Comunione

Rientrano nella comunione legale:

  • Immobili acquistati dopo il matrimonio

  • Automobili, conti correnti e investimenti

  • Aziende gestite da entrambi i coniugi

  • Mobili e arredi dell’abitazione familiare

Questa disciplina mira a tutelare la vita coniugale e a rendere equa la distribuzione del patrimonio in caso di separazione o divorzio.

Quando La Casa Non Rientra Nella Comunione Dei Beni

Contrariamente a quanto si crede, non tutte le case acquistate durante il matrimonio sono automaticamente condivise al 50%. Esistono infatti specifiche condizioni previste dalla legge che escludono l’inserimento della casa nella comunione dei beni.

Casa Acquistata Prima Del Matrimonio

Uno dei casi più chiari è quello dell’immobile acquistato prima del matrimonio. Se uno dei coniugi ha comprato la casa quando era ancora celibe o nubile, e il regime patrimoniale scelto è quello della comunione legale dei beni, l’immobile rimane di proprietà esclusiva dell’acquirente. In altre parole, anche dopo il matrimonio, la casa non diventa automaticamente comune.

Esempio pratico: Marco acquista un appartamento nel 2018. Si sposa nel 2021 senza scegliere la separazione dei beni. Nonostante il regime di comunione, l’immobile resta di sua esclusiva proprietà poiché acquistato prima delle nozze.

Casa Donata O Ereditata

Anche l’immobile ricevuto in eredità o donazione rientra tra quelli esclusi dalla comunione dei beni. Questo vale indipendentemente dal momento in cui si riceve il bene (prima o dopo il matrimonio) e persino se viene utilizzato dalla coppia come casa coniugale.

La normativa è molto chiara: beni pervenuti per successione o donazione restano personali, a meno che il donante o il testatore non specifichino l’intenzione di attribuirli a entrambi i coniugi.

Acquisto Con Denaro Proprio

Un altro caso poco noto ma essenziale riguarda l’acquisto di una casa con denaro proprio di uno dei coniugi, anche se effettuato durante il matrimonio. Se si dimostra che l’acquisto è stato finanziato con somme personali e tracciabili, come un risarcimento o una somma ricevuta prima del matrimonio o anche proventi derivanti da vendita di beni personali, la casa non entra nella comunione legale dei beni.

Condizione essenziale: la provenienza del denaro deve essere esplicitata nell’atto notarile. In caso contrario, l’immobile potrebbe rientrare automaticamente nella comunione, anche se finanziato da un solo coniuge.

Riconoscimento Nell’Atto Notarile

Una delle modalità più efficaci per escludere un immobile dalla comunione dei beni è l’inserimento, nel rogito notarile, della cosiddetta riserva di proprietà a favore di un solo coniuge. Questa clausola, se correttamente predisposta, ha piena validità giuridica e produce l’effetto di attribuire la proprietà esclusiva dell’immobile a uno solo dei due coniugi, anche in presenza di comunione legale.

Affinché questa clausola sia valida, è necessario che l’altro coniuge si presenti dal notaio e dichiari formalmente di rinunciare alla propria quota di proprietà, con la specifica che si tratta di acquisto effettuato con un bene personale.

Tale dichiarazione viene messa per iscritto, sottoscritta e allegata all’atto di acquisto, costituendo così una prova inequivocabile della volontà delle parti.

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Sapere se una casa acquistata da un coniuge rientra nella comunione dei beni può fare la differenza in un processo di separazione o divorzio. Le variabili sono molte: dalla provenienza dei fondi alla dichiarazione notarile, fino alla gestione familiare dell’immobile.

Il nostro studio legale è specializzato in diritto di famiglia e può aiutarti a comprendere i tuoi diritti con precisione e tempestività.

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FAQ: Quando Una Casa Intestata a un Solo Coniuge Rientra nella Comunione dei Beni

1. La casa intestata solo a un coniuge è automaticamente in comunione dei beni?

Sì, se acquistata durante il matrimonio e in assenza di dichiarazioni contrarie, l’immobile entra nella comunione dei beni anche se intestato a uno solo dei coniugi.

2. La casa acquistata prima del matrimonio rientra nella comunione dei beni?

No, la casa acquistata prima del matrimonio resta di proprietà esclusiva del coniuge acquirente, anche se non è stato scelto il regime di separazione dei beni.

3. Una casa ricevuta in eredità o donazione va in comunione dei beni?

No, gli immobili ricevuti in eredità o donazione restano esclusi dalla comunione dei beni, salvo diversa volontà espressa dal donante o testatore.

4. Se la casa è stata acquistata con denaro personale, entra nella comunione?

No, ma solo se nell’atto notarile è indicato chiaramente che è stata acquistata con denaro personale e tracciabile del singolo coniuge.

5. È possibile escludere la casa dalla comunione tramite atto notarile?

Sì, inserendo una clausola specifica nel rogito in cui l’altro coniuge rinuncia formalmente alla proprietà, con dichiarazione scritta e firmata.

6. Cosa succede se manca la dichiarazione nell’atto notarile?

Se manca la dichiarazione, l’immobile può rientrare automaticamente nella comunione, anche se acquistato con fondi personali.

7. La casa coniugale usata dalla coppia può restare di un solo coniuge?

Sì, se è stata acquistata prima del matrimonio o ricevuta in donazione/eredità, anche se usata da entrambi i coniugi.

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