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PILLOLE di DIRITTO - Pubblicazioni

Studio Legale Avv. Davide De Matteis

Quando Cessa la Comunione dei Beni? Ecco Cosa Devi Sapere

Indice

Cos’è la Comunione dei Beni e Quando Si Scioglie

La comunione dei beni tra coniugi è il regime patrimoniale che prevede la proprietà condivisa dei beni acquistati durante il matrimonio. In caso di separazione o divorzio breve, è fondamentale sapere quando questa comunione si scioglie per gestire correttamente il patrimonio familiare.

Per ricevere indicazioni pratiche su separazione e scelta dell’avvocato, consulta il nostro articolo: Avvocato Divorzista Bologna: i Nostri Costi, Tempi e Consigli Pratici.

Il Momento Esatto in Cui la Comunione si Scioglie

Con la recente riforma del diritto di famiglia, lo scioglimento della comunione avviene già alla prima udienza di separazione. Questo significa che:

  • In caso di separazione giudiziale, la comunione si scioglie quando il Presidente del Tribunale autorizza i coniugi a vivere separati.

  • In caso di separazione consensuale, la comunione si scioglie con la firma del verbale di separazione, purché venga omologato dal giudice.

Una volta sciolta la comunione, i beni non saranno più considerati di proprietà comune al 50% tra i coniugi.

Quali Beni Rientrano nella Comunione e Quali Sono Esclusi

Per comprendere l’effetto dello scioglimento della comunione, è importante sapere quali beni ne fanno parte:

Beni Inclusi nella Comunione Legale

  • Immobili e terreni acquistati dopo il matrimonio

  • Autoveicoli e moto

  • Conti correnti e investimenti intestati a uno solo dei coniugi ma accumulati durante il matrimonio

  • Arredi e beni mobili di valore

Beni Esclusi dalla Comunione

Alcuni beni restano esclusi dalla comunione, anche se acquisiti durante il matrimonio:

  • Eredità o donazioni ricevute da uno dei coniugi

  • Beni acquistati prima del matrimonio

  • Strumenti necessari per l’attività professionale di uno dei coniugi

Il Ruolo dell’Ufficiale di Stato Civile nello Scioglimento della Comunione

Lo scioglimento della comunione dei beni deve essere ufficialmente registrato. Il giudice comunica il provvedimento all’Ufficiale di Stato Civile, che provvede ad annotarlo a margine dell’atto di matrimonio. La giurisprudenza attribuisce a tale  trascrizione la funzione di mera pubblicità notizia.

In tal senso, la predetta non è idonea a rendere opponibile ai terzi il mutamento giuridico delle vicende inerenti a singoli beni, ma serve solo a far conoscere ai terzi lo scioglimento della comunione legale con riguardo all’intero patrimonio immobiliare.

La Cassazione con sentenza  n. 376 del 2021 afferma che:

Per l’opponibilità ai terzi degli effetti dello scioglimento della comunione legale derivante dalla separazione personale dei coniugi, relativamente all’acquisto di beni immobili o mobili registrati, avvenuto con dichiarazione del coniuge acquirente dello stato di separazione, deve considerarsi necessaria e sufficiente la sola trascrizione nei registri immobiliari recante la corrispondente indicazione (cioè l’esistenza di un regime patrimoniale di separazione dei beni), indipendentemente dall’annotazione del provvedimento di separazione a margine dell’atto di matrimonio.

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