Maria e Luigi sono sposati da 15 anni e hanno due figli minorenni. La loro relazione inizia a deteriorarsi quando Maria scopre che Luigi ha intrapreso una relazione extraconiugale.
Dopo mesi di tentativi di riconciliazione, Maria decide di avviare una causa di separazione con addebito a carico del marito. Chi deve pagare le spese legali del processo?
Questo esempio ci introduce alle problematiche legali connesse all’addebito della separazione e alla ripartizione dei costi giudiziari, argomenti che analizzeremo in dettaglio nei capitoli successivi.
Se invece vuoi un approfondimento in materia di tradimento coniugale ti segnalo questo articolo: Cosa dice la legge in caso di tradimento?.
Il Tradimento Come Causa di Addebito
L’addebito è una dichiarazione di responsabilità attribuita a uno dei coniugi per la fine del matrimonio. In base all’articolo 151 del Codice Civile, il giudice può pronunciare la separazione con addebito se viene accertata la violazione dei doveri coniugali, come la fedeltà.
La parte che richiede l’addebito deve dimostrare che il comportamento del coniuge è stato la causa determinante della crisi matrimoniale.
Difatti il giudice deve accertare che l’infedeltà sia stata effettivamente la causa della rottura della relazione, e non una conseguenza di una crisi matrimoniale già esistente.
“L’infedeltà coniugale può essere causa di addebito della separazione solo quando si dimostri che essa ha costituito la ragione principale della crisi coniugale e non un effetto di una situazione di conflitto preesistente. (Cass. Civ., Sez. I, n. 9546/2021)”
Criteri per la Ripartizione delle Spese Legali nei Casi di Tradimento
Principio Generale: Chi Perde Paga?
Nel diritto italiano, il principio generale è che la parte soccombente, cioè quella che perde la causa, sia condannata a pagare le spese legali. Questo principio si applica anche nei casi di separazione e divorzio, ma può subire delle eccezioni.
In ambito familiare, i giudici hanno una certa discrezionalità nel determinare come ripartire le spese, tenendo conto delle circostanze specifiche del caso e della condotta delle parti.
Eccezioni al Principio Generale
Nei casi di separazione con addebito, il giudice può decidere di far gravare tutte le spese legali sul coniuge responsabile del tradimento, se ritiene che la sua condotta sia stata particolarmente grave.
Tuttavia, può anche accadere che il giudice decida di compensare le spese tra le parti, ad esempio se entrambe hanno concorso alla crisi coniugale o se l’addebito non viene accolto.
“Nei procedimenti di separazione con addebito, il giudice ha il potere discrezionale di compensare le spese legali, specialmente quando emergono comportamenti non univoci delle parti che hanno contribuito alla crisi matrimoniale. (Cass. Civ., Sez. VI, n. 23432/2022)”
Sentenze Rilevanti sulla Ripartizione delle Spese Legali in Caso di Tradimento
Sentenze che Confermano l’Addebito e il Pagamento delle Spese
In alcune sentenze, i giudici hanno deciso di condannare il coniuge infedele a pagare le spese legali dell’intero procedimento.
Perché vi sia la condanna è necessario che il tradimento sia ritenuto la causa principale della separazione ed abbia comportato gravi ripercussioni sulla famiglia, specialmente in presenza di figli.
“Nel caso in cui venga accertata l’infedeltà di un coniuge come causa determinante della crisi coniugale, la condanna al pagamento delle spese legali appare giustificata, anche in considerazione del principio di equità e del rispetto dei doveri matrimoniali. (Trib. Milano, Sez. IX, 14 gennaio 2023)”
Sentenze che Optano per la Compensazione delle Spese
Come detto, in altri casi il giudice stabilisca la compensazione delle spese tra le parti, anche in presenza di infedeltà.
Entrano in considerazione altri fattori, quale soprattutto la preesistenza di una crisi matrimoniale che è poi degenerata nel tradimento. In questi casi, l’infedeltà viene trattata come una conseguenza più che come una causa della crisi coniugale.
“La compensazione delle spese legali è giustificata quando emerge che la crisi coniugale era già in atto al momento dell’infedeltà, trattandosi quindi di un elemento che ha aggravato una situazione di conflitto esistente. (Cass. Civ., Sez. I, n. 13288/2023)”
Fattori Che Influenzano la Decisione del Giudice
Il Comportamento dei Coniugi Durante il Procedimento
Sicuramente il comportamento delle parti durante il processo può influenzare la decisione del giudice sulla ripartizione delle spese.
Così se uno dei coniugi adotta un atteggiamento collaborativo e tenta di ridurre i conflitti, il giudice potrebbe essere più incline a compensare le spese. Al contrario, se emergono comportamenti ostruzionistici, la parte responsabile potrebbe essere condannata a pagare tutte le spese.
La Situazione Economica delle Parti
Nella pratica un altro fattore rilevante è dato dalla situazione economica dei coniugi. Se uno dei coniugi è in una situazione di difficoltà economica, il giudice può decidere di esonerarlo dal pagamento delle spese legali, in tutto o in parte. Anche questo aspetto rientra nella discrezionalità del giudice, che deve comunque tenere conto dei principi di equità e giustizia.
“In presenza di una significativa disparità economica tra i coniugi, la compensazione delle spese legali appare giustificata al fine di garantire l’equità nel trattamento delle parti. (Cass. Civ., Sez. I, n. 8567/2024)”
Conclusione: Come Tutelarsi in Caso di Addebito?
Per i coniugi coinvolti in un processo di separazione o divorzio con richiesta di addebito per tradimento, è fondamentale agire con prudenza. Alcuni consigli pratici includono:
- Raccogliere prove chiare: Chi intende chiedere l’addebito deve dimostrare con evidenza che il tradimento è stato la causa della crisi matrimoniale.
- Consultare un avvocato specializzato: È importante rivolgersi a un legale esperto in diritto di famiglia, che possa fornire una consulenza mirata per gestire la questione delle spese legali.
- Valutare la possibilità di una mediazione: In alcuni casi, cercare un accordo extragiudiziale può aiutare a ridurre i costi e a evitare l’incertezza di una decisione del giudice.
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