Immaginiamo il caso di Luca, un giovane maggiorenne che vive con la madre dopo la separazione dei genitori. Da qualche mese ha ottenuto un impiego con un contratto a termine della durata di un anno, che gli garantisce uno stipendio mensile di circa 1.000 euro.
Il padre, che ha sempre contribuito con un assegno di mantenimento, ora si chiede se sia ancora obbligato a versare questa somma, visto che Luca sta iniziando a sostenersi economicamente.
Situazioni come questa sollevano spesso interrogativi su quando il mantenimento del figlio maggiorenne possa essere sospeso.
Se avete interesse ad approfondire, vi consigliamo il seguente articolo: Quando spetta l’assegno di mantenimento.
Analizziamo cosa dice la legge e quali sono le recenti decisioni della Corte di Cassazione in merito.
Obbligo di Mantenimento: Fino a Quando Vale?
La legge italiana stabilisce che l’obbligo di mantenimento dei figli da parte dei genitori permane finché questi non raggiungono una completa autosufficienza economica.
Tuttavia, una recente sentenza della Corte di Cassazione n. 40282 del 15 dicembre 2021 ha sottolineato un punto fondamentale: il figlio maggiorenne deve fare tutto il possibile per diventare autonomo. Questo implica che, una volta entrato nel mondo del lavoro, l’obbligo di mantenimento da parte del genitore può venir meno, anche se il contratto è a termine.
Quando il Contratto a Termine Indica Autosufficienza
La Cassazione ha chiarito che anche un lavoro temporaneo può dimostrare la capacità del figlio di sostenersi. L’aspetto importante è che il lavoro garantisca un reddito adeguato e che il contratto non sia di brevissima durata. In tal caso, infatti, il giovane viene considerato economicamente indipendente, e il genitore può interrompere il versamento dell’assegno di mantenimento.
Pertanto gli elementi determinanti sono:
- reddito adeguato;
- stabilità temporale.
È opportuno evidenziare che la stabilità temporale non richiede necessariamente un contratto a tempo indeterminato
Cosa Dice la Cassazione su Lavori Temporanei e Autosufficienza
Il principio affermato dalla Cassazione stabilisce che il figlio maggiorenne viene considerato economicamente indipendente nel momento in cui ottiene un lavoro che gli permette di garantirsi un reddito dignitoso. Non è quindi rilevante se il contratto è a termine, purché:
- La retribuzione sia adeguata.
- La durata del contratto sia significativa.
In caso di contratti stagionali o di breve durata, l’obbligo di mantenimento permane, poiché tali lavori non consentono una vera indipendenza economica.
Che Succede se il Contratto non Viene Rinnovato?
Un interrogativo comune è se l’obbligo di mantenimento riprenda automaticamente qualora il contratto di lavoro non venga rinnovato.
La Cassazione ha risposto chiarendo che l’autosufficienza economica non viene meno con la semplice possibilità di perdere il lavoro. Secondo la Corte, l’importante è che il figlio abbia acquisito la capacità di lavorare e di sostenersi autonomamente.
In latri termini, la Cassazione chiarisce che una volta che il figlio è entrato nel mondo del lavoro lo stesso ha in effetti la capacità di trovare collocamento lavorativa. La possibilità di perdere il lavoro fa parte dei rischi del mercato del lavoro ed il figlio in tal caso dovrà attivarsi per trovare un nuovo collocamente.
Come Sospendere l’Assegno: la Necessità di un Provvedimento Formale
È importante sottolineare che il semplice fatto di avere un impiego non legittima automaticamente la sospensione del mantenimento. Per interrompere formalmente l’obbligo di mantenimento, il genitore deve ottenere una revoca ufficiale dell’obbligo, che può essere ottenuta:
- Con un accordo con l’altro genitore, che però deve essere ratificato dal giudice.
- Tramite una decisione del giudice, qualora l’accordo tra i genitori non sia possibile.
L’accordo privato non è sufficiente. Serve sempre un provvedimento formale che superi la precedente decisione in merito all’assegno di mantenimento.
FAQ su Mantenimento Figlio Maggiorenne con Contratto a Termine
1. Quando cessa l’obbligo di mantenimento per un figlio maggiorenne?
L’obbligo di mantenimento per un figlio maggiorenne può cessare quando il figlio è economicamente autosufficiente, ovvero in grado di sostenersi da solo attraverso un reddito adeguato. Anche un lavoro con contratto a termine può essere considerato sufficiente, purché garantisca una retribuzione stabile e significativa.
2. Il genitore deve continuare a pagare l’assegno di mantenimento se il figlio ha un lavoro a tempo determinato?
No, non necessariamente. Se il lavoro a tempo determinato assicura al figlio un reddito dignitoso, il genitore può richiedere la revoca dell’assegno di mantenimento, come stabilito dalla Corte di Cassazione.
3. Un accordo privato tra genitori è sufficiente per sospendere il mantenimento?
No, un accordo privato non è sufficiente. Per sospendere ufficialmente l’assegno di mantenimento è necessario un provvedimento del giudice, anche se c’è un’intesa tra i genitori.
4. I lavori stagionali consentono al genitore di sospendere l’assegno di mantenimento?
No, i lavori stagionali o di breve durata non permettono di sospendere l’obbligo di mantenimento, poiché non garantiscono una vera autonomia economica. Secondo la Cassazione, è necessario che il figlio abbia un lavoro stabile e dignitosamente retribuito.
5. Qual è la procedura per sospendere l’assegno di mantenimento per un figlio con contratto a termine?
Per sospendere l’assegno di mantenimento, il genitore deve richiedere un provvedimento formale al giudice. La richiesta può avvenire attraverso un accordo con l’altro genitore (che deve essere ratificato) oppure tramite ricorso al giudice in caso di disaccordo.
6. La Cassazione cosa dice sul mantenimento per i figli con contratto a termine?
La Cassazione ha stabilito che un contratto a termine può essere sufficiente per ritenere un figlio maggiorenne economicamente autosufficiente, purché il lavoro sia adeguatamente retribuito e di durata significativa.