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PILLOLE di DIRITTO - Pubblicazioni

Studio Legale Avv. Davide De Matteis

Come escludere la moglie dall’eredità?

Indice

Quando si parla di successione ereditaria, uno dei temi più delicati è quello relativo alla possibilità di escludere il coniuge dall’eredità. In Italia, il diritto alla quota legittima è garantito dalla legge, ma esistono alcune situazioni in cui è possibile ridurre o, in casi estremi, escludere la moglie dalla spartizione dell’eredità.

In questo articolo esamineremo in dettaglio le norme che regolano la successione, i diritti del coniuge e le soluzioni legali per limitare o escludere la moglie dall’eredità.

Il diritto alla legittima del coniuge

La legislazione italiana prevede che il coniuge, anche se separato, abbia diritto a una parte dell’eredità, definita quota legittima. Questa porzione non può essere ridotta se non in casi specifici stabiliti dalla legge.

Secondo il Codice Civile italiano, il coniuge ha diritto alla metà dell’eredità se ci sono figli e a due terzi se non vi sono altri eredi diretti, come discendenti o ascendenti.

Eredità in presenza di figli

Se il defunto lascia dei figli, la quota spettante al coniuge è ridotta. Ad esempio, se vi è un solo figlio, la legge prevede che metà dell’eredità vada al coniuge e l’altra metà al figlio.

Se ci sono più figli, la quota del coniuge è di un terzo, mentre i figli dividono i due terzi rimanenti.

Eredità senza figli

Nel caso in cui non vi siano figli, ma solo ascendenti (genitori, nonni), al coniuge spetta la metà dell’eredità, mentre l’altra metà è suddivisa tra gli ascendenti.

Se non ci sono né figli né ascendenti, il coniuge ha diritto ai due terzi del patrimonio.

Separazione e diritto all’eredità

Anche nel caso in cui il coniuge fosse separato, ha comunque diritto alla sua quota di legittima, a meno che non si tratti di una separazione per colpa, dove il giudice ha attribuito alla moglie una responsabilità prevalente nella separazione.

In questo caso, la moglie potrebbe vedersi privata del diritto alla quota legittima.

Esclusione della moglie dall’eredità

La completa esclusione del coniuge dall’eredità è possibile solo in determinate circostanze molto specifiche.

Il Codice Civile stabilisce che i legittimari (tra cui il coniuge) non possono essere completamente diseredati senza una giusta causa, se non in casi eccezionali.

Cause di indegnità

Una delle poche vie legali per escludere completamente la moglie dall’eredità è dimostrare che questa sia indegna di ricevere l’eredità. I motivi di indegnità sono specificati dalla legge e comprendono, ad esempio:

  • Aver attentato alla vita del defunto;
  • Aver commesso reati gravi contro il coniuge o altri familiari;
  • Aver falsificato il testamento.

In questi casi, il coniuge può essere dichiarato indegno di ricevere l’eredità, con una sentenza del tribunale, e di conseguenza escluso dalla spartizione dei beni.

Testamento e riduzione della quota legittima

Un’altra possibilità per limitare i diritti della moglie sull’eredità è attraverso un testamento. Sebbene il testamento non possa escludere completamente il coniuge dalla quota legittima, può ridurre al minimo la parte spettante.

Il testatore può destinare la parte disponibile del patrimonio ad altre persone, lasciando al coniuge solo la quota minima prevista dalla legge.

In ogni caso, la moglie, se non soddisfatta del testamento, può richiedere un’azione di riduzione, impugnando il testamento per ottenere la sua quota di legittima.

Patti successori

Un’altra strada spesso discussa, ma in realtà vietata dalla legge italiana, è quella dei patti successori. In Italia, ogni accordo che miri a escludere una persona dalla successione prima della morte del de cuius è considerato nullo.

Di conseguenza, un accordo tra il coniuge e il futuro erede per rinunciare anticipatamente all’eredità non ha valore legale.

Revoca dei diritti ereditari tramite separazione giudiziale

Un’altra soluzione che può portare all’esclusione del coniuge dall’eredità è la separazione giudiziale. Come già accennato, se la separazione è stata attribuita alla colpa del coniuge (ad esempio per infedeltà o violenza), questo può perdere il diritto alla quota legittima.

Tuttavia, anche in questo caso, il coniuge separato ha diritto a un assegno vitalizio se al momento del decesso percepiva alimenti dal defunto.

FAQ – Escludere la moglie dall’eredità

  1. È possibile escludere completamente la moglie dall’eredità?
    No, la legge italiana garantisce al coniuge una quota di legittima che non può essere eliminata. Tuttavia, in alcuni casi eccezionali, come l’indegnità o la separazione per colpa, il coniuge può perdere il diritto all’eredità.
  2. Cosa succede se c’è un testamento che esclude la moglie?
    Il testamento non può escludere completamente la moglie dalla sua quota legittima. Se il coniuge viene escluso o riceve meno della quota spettante, può impugnare il testamento con un’azione di riduzione per ottenere ciò che gli spetta.
  3. La moglie separata ha diritto all’eredità?
    Sì, la moglie separata ha ancora diritto alla quota di legittima, a meno che non si tratti di una separazione con colpa attribuita alla moglie. In tal caso, potrebbe essere esclusa dall’eredità.
  4. È possibile escludere la moglie con un accordo anticipato (patto successorio)?
    No, i patti successori sono vietati dalla legge italiana. Qualsiasi accordo per escludere il coniuge dall’eredità prima della morte del de cuius è nullo.
  5. Cosa si intende per indegnità dell’erede?
    L’indegnità si riferisce a casi gravi, come attentare alla vita del defunto o commettere reati contro il coniuge. In tali casi, il coniuge può essere dichiarato indegno e perdere il diritto all’eredità.
  6. La moglie ha diritto all’eredità anche se non ci sono figli?
    Sì, in assenza di figli, la moglie eredita una quota maggiore. Se non ci sono altri eredi diretti (ascendenti o discendenti), il coniuge ha diritto a due terzi dell’eredità.
  7. Cosa può fare la moglie se non riceve la sua quota di legittima?
    La moglie può intentare un’azione legale chiamata azione di riduzione per ottenere la parte dell’eredità che le spetta per legge.

In sintesi, l’esclusione della moglie dall’eredità in Italia non è un processo semplice e richiede motivazioni legali specifiche e documentate.

La legge tutela il coniuge attraverso la quota di legittima, ma esistono alcune eccezioni, come l’indegnità o la separazione per colpa, che possono ridurre o escludere il coniuge dalla spartizione dei beni.

È sempre consigliabile rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto successorio per esaminare a fondo la propria situazione e valutare le possibilità legali per ridurre i diritti ereditari del coniuge.

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