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PILLOLE di DIRITTO - Pubblicazioni

Studio Legale Avv. Davide De Matteis

Chi Paga le Vacanze Estive per i Figli: Divisione delle Spese per le Vacanze tra Genitori Separati

Indice

Giulia e Marco, separati da un paio d’anni, iniziano a discutere in vista dell’estate. Giulia vuole trascorrere quindici giorni consecutivi al mare con i figli, come ha fatto il padre. Non avendo la disponibilità economica, Giulia chiede a Marco di pagare la metà della vacanza, in quanto ritiene debba considerarsi una spesa straordinaria.

Queste conflittualità sono frequenti, e, soprattutto durante le vacanze, sono molte le coppie separate a scontrarsi su chi deve tenere i bambini e chi deve pagare le vacanze estive con i figli.

Divisione Vacanze Estive a Ciascun Genitore

Prima di analizzare come vengono ripartite le spese della vacanze tra i due genitori, è opportuno comprendere come deve essere diviso il periodo estivo e le relative vacanze.

La legge non stabilisce periodi minimi o massimi che il genitore non collocatario deve trascorrere con i figli durante le vacanze. In mancanza di accordo spetta al giudice determinare un equilibrio che sia nell’interesse dei minori.

Generalmente, questo periodo è di circa 15 giorni, che possono essere consecutivi o suddivisi.

  • Affidamento Condiviso e Accordo: Nel caso di affidamento condiviso, il suggerimento principale è quello di trovare un accordo tra le parti, in modo da organizzare il calendario estivo in modo che ogni genitore possa trascorrere del tempo con i figli.
  • Conflitto e Intervento del Giudice: Se l’accordo non è raggiunto a causa di conflitti intensi, spetterà al giudice stabilire il tempo di frequentazione. Questo è previsto al fine di garantire un equilibrio tra i diritti dei genitori e il benessere dei figli.

Il Diritto alla Bigenitorialità e l’Obbligo di Collaborazione

Non si può impedire l’altro genitore a trascorrere le vacanze estive con la prole. La giurisprudenza è pacifica nello stabilire il dovere del genitore affidatario di favorire il rapporto dei figli con l’altro genitore. La Corte di Cassazione, Sesta Sezione Penale, ha affermato nella sentenza n. 27995 dell’8 luglio 2009 che:

“(…) il genitore affidatario ha il dovere di favorire il rapporto del figlio con l’altro genitore, a meno che sussistano contrarie indicazioni di particolare gravità”.

Ostacolare il rapporto può quindi avere conseguenze legali, poiché potrebbe costituire una violazione del provvedimento giudiziario.

Le vacanze estive sono spese ordinarie o straordinarie?

Una questione comune tra genitori separati è la suddivisione delle spese per le vacanze estive. La prima questione da affrontare è appunto comprendere se le vacanze estive debbano considerarsi della spese ordinarie (e quindi ricomprese nell’assegno di mantenimento ordinario) oppure siano delle spese straordinarie.

 In generale la giurisprudenza spiega che:

  • Spese Ordinarie: le spese ordinarie sono quelle destinate ai bisogni quotidiani del minore;
  • Spese Straordinarie: le straordinarie sono le spese che coprono eventi imprevedibili e comunque non rientranti nelle normali consuetudini di vita dei figli minori.

Svolte la predetta distinzione si comprende che le spese per le vacanze possano prestarsi a diversi interpretazioni. Nello specifico possiamo distinguere due situazioni diverse:

  • Le vacanze del figlio senza i genitori: rientra in questa ipotesi l’esempio della vacanza studio, campi scuola, campeggi estivi o comunque tutti i casi in cui le vacanze sono trascorse autonomamente dal minore.  In questo caso la spesa è da considerarsi straordinaria e dovrà essere divisa e decisa tra i genitori secondo gli accordi pattuiti.
  • La vacanza che il figlio trascorre con il genitore: questa spesa non è catalogabile come spesa straordinaria, in quanto rientra piuttosto nella scelta del genitore di trascorrere le vacanze con i propri figli e pertanto accollarsene integralmente il costo.  Diversamente il genitore potrebbe decidere di rimanere a casa e trascorrere il periodo di “vacanze estive” nella propria abitazione senza affrontare alcun costo aggiuntivo.

Sostanzialmente il pagamento della vacanza fatta insieme ai figli rientra nel “normale” periodo di collocamento presso il genitore in cui ciascuno affronta le proprie spese.

L’Assegno di Mantenimento Durante le Vacanze

Compresa la ratio alla base della suddetta distinzione, possiamo affrontare una altro quesito.

Un’altra domanda comune è se l’obbligo di mantenimento resti durante le vacanze, quando i figli soggiornano con il genitore obbligato. La risposta è sì.

Difatti, come sopra spiegato il periodo di vacanza non modifica le ripartizioni dei diritti-doveri di ciascun genitore durante il proprio periodo di collocamento.

A conferma di quanto sopra si ricorda che la giurisprudenza ha più volte chiarito che il mantenimento ordinario rappresenta il contributo annuale, rateizzato mensilmente, che il genitore versa all’altro. In altri termini non è da considerarsi un rimborso mensile e pertanto non può essere decurtato se in quel mese il minore è collocato presso l’altro genitore.

La Corte di Cassazione, con la Sentenza dell’8 settembre 2014, n. 18869, ha stabilito che:

“(…) il contributo al mantenimento dei figli non costituisce il mero rimborso delle spese sostenute dal genitore affidatario nel mese, ma rappresenta una rata mensile di un assegno annuale determinato.”

Quindi, l’obbligo rimane anche nel periodo estivo, poiché l’assegno di mantenimento è visto come una rateizzazione di un versamento annuale.

Comunicazione con l’Ex: È Obbligatorio Dire Dove Si Va in Vacanza?

In caso di alta conflittualità, capita che un genitore non voglia comunicare all’ex il luogo di vacanza con i figli. Sebbene tale comportamento non costituisca reato, la giurisprudenza ha chiarito che tale comportamento può portare a sanzioni civili.

Difatti la giurisprudenza chiarisce che l’obbligo di collaborazione tra i coniugi (art. 143 comma 2 c.c.), sebbene sia intervenuta la separazione o il divorzio, rimane con riguardo alla prole.

Ne discende che è diritto del genitore conoscere luogo in cui si trovano i figli affidati o temporaneamente seguiti dall’altro genitore.

Quando è reato non dire dove si va in vacanza con i figli

Abbiamo appena detto che non comunicare all’ex il luogo di vacanza con i figli non è reato. In realtà vi sono alcuni casi in cui questo comporta il concretizzarsi di un reato:

  • violazione art 388 comma 2 c.p. che punisce la mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice;
  • violazione dell’art. 570 c.p. che punisce la violazione degli obblighi di assistenza familiare.

il primo caso si avrà nell’ipotesi in cui venga previsto nelle condizioni di separazione che il genitore debba comunicare espressamente il luogo di villeggiatura; al contrario il secondo caso è l’ipotesi in cui il genitore ponga in essere condotte sottraendosi agli obblighi di assistenza inerenti alla potestà dei genitori.

FAQ – sulla Divisione delle Vacanze Estive e le Spese Straordinarie per i Figli di Genitori Separati

1) Quali sono le regole per la divisione delle vacanze estive tra i genitori separati?

La legge non stabilisce periodi specifici per la divisione delle vacanze estive tra genitori separati. In assenza di un accordo, il giudice può intervenire per determinare un equilibrio che sia nell’interesse dei minori, generalmente suddividendo le vacanze in periodi di circa 15 giorni.

2) Cosa accade se non si riesce a trovare un accordo per la divisione delle vacanze estive?

In caso di conflitto persistente, il giudice può intervenire per stabilire il tempo di frequentazione tra i figli e i genitori, garantendo un equilibrio tra i diritti di entrambi i genitori e il benessere dei minori.

3) Le vacanze estive dei figli sono considerate una spesa ordinaria o straordinaria?

La giurisprudenza distingue: se i figli trascorrono le vacanze con uno dei genitori, si considera spesa ordinaria a carico del genitore che sceglie di fare la vacanza. Se si tratta di vacanze indipendenti (es. campi estivi), è una spesa straordinaria da concordare e suddividere tra i genitori.

4) È previsto l’obbligo di mantenimento durante le vacanze estive?

Sì, l’obbligo di mantenimento resta attivo anche durante le vacanze, poiché l’assegno di mantenimento è un contributo annuale rateizzato mensilmente e non può essere decurtato in base alla presenza temporanea del figlio presso l’altro genitore.

5) È obbligatorio comunicare all’altro genitore il luogo di vacanza dei figli?

Sì, per garantire il diritto di entrambi i genitori alla bigenitorialità e un’adeguata collaborazione (art. 143 comma 2 c.c.), il genitore affidatario deve informare l’altro genitore sul luogo di soggiorno dei figli.

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