PILLOLE di DIRITTO - Pubblicazioni

Studio Legale Avv. Davide De Matteis

Come vendere la casa assegnata al coniuge?

Indice

La vendita di una casa assegnata al coniuge in seguito a una separazione o un divorzio è una questione delicata, che richiede la comprensione delle normative legali e degli aspetti pratici legati al trasferimento di proprietà.

In Italia, le regole variano in base all’accordo stabilito durante la separazione, ma ci sono diverse modalità attraverso cui è possibile vendere un immobile assegnato al coniuge.

n questo articolo, approfondiremo i vari aspetti legali e pratici, fornendo una guida completa per chi desidera vendere una casa assegnata al coniuge.

Normativa sull’assegnazione della casa coniugale

L’assegnazione della casa coniugale al coniuge separato o divorziato è regolata dall’articolo 337-sexies del Codice Civile, il quale stabilisce che l’immobile viene assegnato al coniuge presso il quale i figli minorenni o non autosufficienti risiedono abitualmente.

L’assegnazione è di norma legata alle esigenze della prole, pertanto l’eventuale vendita della casa è subordinata a determinate condizioni che devono essere rispettate.

L’atto di assegnazione e i suoi effetti sulla proprietà

La prima cosa da comprendere è che l’assegnazione della casa al coniuge non trasferisce la proprietà dell’immobile, ma ne attribuisce il diritto di abitazione.

Ciò significa che, anche se la casa rimane di proprietà del coniuge che non vi risiede, l’altro coniuge ha il diritto di viverci fino a nuove disposizioni legali o fino al raggiungimento dell’autosufficienza dei figli.

Questo diritto può influenzare la possibilità di vendere la casa. Infatti, la vendita dell’immobile assegnato non può avvenire senza il consenso del coniuge assegnatario, a meno che non intervenga una specifica disposizione del tribunale.

Quando è possibile vendere la casa assegnata al coniuge?

1. Accordo tra le parti

La via più semplice per vendere una casa assegnata al coniuge è ottenere il consenso dell’assegnatario. In tal caso, entrambe le parti possono accordarsi sulla vendita dell’immobile, stabilendo condizioni che soddisfino entrambe le esigenze, come la ripartizione del ricavato.

È importante che tali accordi siano formalizzati per evitare future controversie legali.

2. Cessazione dell’assegnazione della casa coniugale

Un’altra situazione in cui la vendita è possibile è la cessazione del diritto di abitazione. Questo può avvenire nei seguenti casi:

  • Raggiungimento dell’autosufficienza economica dei figli: Se i figli diventano economicamente indipendenti, non vi è più necessità di mantenere l’assegnazione dell’immobile.
  • Nuova convivenza o matrimonio del coniuge assegnatario: Se il coniuge assegnatario inizia una nuova convivenza o contrae un nuovo matrimonio, perde il diritto all’abitazione.
  • Modifica delle condizioni economiche: In alcuni casi, la modifica della situazione economica del coniuge assegnatario può giustificare la richiesta di revisione dell’assegnazione della casa.

Una volta cessato il diritto di abitazione, il proprietario può procedere alla vendita senza l’assenso dell’altro coniuge.

3. Vendita forzata dell’immobile

In determinate circostanze, il tribunale può ordinare la vendita forzata dell’immobile, ad esempio quando vi sono debiti o in caso di mancato rispetto delle obbligazioni legali derivanti dalla separazione o dal divorzio.

In questi casi, la casa viene venduta all’asta e il ricavato viene ripartito tra i creditori o tra i coniugi, a seconda delle specifiche disposizioni del giudice.

Procedura per la vendita dell’immobile assegnato

1. Verifica delle condizioni legali

Prima di procedere con la vendita, è fondamentale verificare le condizioni legali dell’assegnazione. Questo significa valutare se il coniuge assegnatario ha ancora il diritto di abitazione e se vi sono eventuali restrizioni legali alla vendita.

Un avvocato specializzato in diritto di famiglia può fornire consulenza su questo aspetto.

2. Ottenere il consenso del coniuge assegnatario

Se il coniuge assegnatario ha ancora il diritto di abitazione, il passo successivo è ottenere il suo consenso alla vendita. Questo può essere fatto tramite un accordo privato o, in caso di difficoltà, tramite la mediazione di un legale.

È importante che l’accordo sia dettagliato e specifico, evitando ambiguità che potrebbero dar luogo a controversie future.

3. Richiesta di autorizzazione giudiziaria

Se non è possibile ottenere il consenso del coniuge assegnatario, si può richiedere un’autorizzazione giudiziaria per la vendita.

Il giudice valuterà se vi sono condizioni sufficienti per consentire la vendita dell’immobile, tenendo in considerazione le esigenze dei figli e la situazione economica dei coniugi.

4. Procedura di vendita

Una volta risolte le questioni legali, la vendita può procedere secondo le normali modalità previste per il trasferimento di proprietà.

Sarà necessario coinvolgere un notaio per la stipula del contratto di compravendita, e il ricavato della vendita sarà suddiviso secondo quanto stabilito dagli accordi tra le parti o dalle disposizioni del tribunale.

FAQ – Domande frequenti

1. Posso vendere la casa assegnata al coniuge senza il suo consenso?

No, la vendita della casa assegnata al coniuge richiede il suo consenso o, in alternativa, una specifica autorizzazione del tribunale.

L’assegnazione della casa garantisce al coniuge assegnatario il diritto di abitazione, quindi qualsiasi trasferimento di proprietà deve essere concordato o legalmente autorizzato.

2. Cosa succede se il coniuge assegnatario si risposa o va a convivere?

In caso di matrimonio o convivenza del coniuge assegnatario, il diritto di abitazione sull’immobile assegnato viene meno.

Questo significa che il proprietario dell’immobile può richiedere la cessazione dell’assegnazione e, di conseguenza, può procedere con la vendita senza l’obbligo di ottenere il consenso dell’altro coniuge.

3. La casa assegnata al coniuge può essere venduta all’asta?

Sì, in determinate circostanze il tribunale può disporre la vendita forzata dell’immobile assegnato, ad esempio in presenza di debiti o mancato rispetto degli obblighi economici derivanti dalla separazione o dal divorzio.

In questo caso, la casa viene messa all’asta e il ricavato viene distribuito secondo le decisioni del giudice.

4. Cosa succede alla casa assegnata quando i figli diventano autosufficienti?

Quando i figli diventano autosufficienti, il coniuge assegnatario perde il diritto di abitazione. A quel punto, il proprietario dell’immobile può richiedere la cessazione dell’assegnazione e procedere con la vendita dell’immobile.

5. È possibile vendere una casa assegnata durante la separazione legale?

Sì, è possibile vendere una casa assegnata durante la separazione legale, ma solo con il consenso del coniuge assegnatario o previa autorizzazione del giudice. Senza il consenso o un’autorizzazione legale, la vendita non può essere conclusa.

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