PILLOLE di DIRITTO - Pubblicazioni

Studio Legale Avv. Davide De Matteis

Cosa eredità la moglie separata legalmente?

Indice

Una delle domande più frequenti che si pongono le persone in fase di separazione è: “In caso di separazione, posso ereditare dal mio ex coniuge?”.

Questa questione è cruciale, poiché il matrimonio conferisce ai coniugi diritti ereditari reciproci. Tuttavia, la situazione cambia notevolmente nel caso di separazione.

In questo articolo, esploreremo nel dettaglio i diritti successori del coniuge superstite in costanza di matrimonio e i diritti ereditari del coniuge separato, per rispondere in modo chiaro alla domanda: Cosa eredità la moglie separata legalmente?

Diritti successori del coniuge superstite

In caso di decesso del coniuge, il coniuge superstite ha diritto a una quota del patrimonio del defunto. Questo diritto si applica a prescindere dal regime patrimoniale in vigore al momento del matrimonio.

  • Quota di Riserva: spetta sempre una quota minima, nota come quota di riserva, la quale varia a seconda dei soggetti che concorrono alla successione. Ad esempio, se il coniuge superstite ha un solo figlio, la quota di riserva potrebbe essere di un terzo del patrimonio. Se, invece, ci sono più figli, la quota potrebbe ridursi, creando conflitti familiari. In proposito, la Corte di Cassazione, con sentenza n. 18735 del 22 settembre 2011, ha stabilito che “la quota di riserva si deve determinare tenendo conto della totalità dei beni del de cuius, anche se non tutti sono stati ereditati dai legittimari.”
  • Diritti di Abitazione: Il coniuge superstite ha diritto all’abitazione della casa familiare e all’uso dei beni che la arredano, come previsto dall’articolo 540, comma 2, del Codice Civile. Un caso emblematico è quello di una donna che, dopo la morte del marito, si è trovata a dover lasciare la casa di famiglia a causa di dispute con gli eredi. La legge le ha garantito il diritto di rimanere nella casa, anche se gli eredi volevano affittarla. Questo le ha permesso di continuare a vivere nel luogo che considerava casa e di mantenere un senso di stabilità per i suoi figli, che avevano bisogno di un ambiente familiare sicuro in un momento così difficile. La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 14738 del 2004, ha affermato che “il diritto di abitazione è inalienabile e irrinunciabile, in quanto previsto a tutela del coniuge superstite.”

È importante sottolineare che il regime patrimoniale (comunione o separazione dei beni) non influisce sui diritti successori; si fa sempre riferimento al patrimonio del coniuge defunto.

Ad esempio, nel caso in cui marito e moglie siano in regime di separazione dei beni, alla morte del marito, la moglie ha comunque diritto alla quota di riserva, indipendentemente dal fatto che i beni fossero stati accumulati separatamente.

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 3820 del 2010, ha chiarito che “i diritti successori sono sempre garantiti indipendentemente dal regime patrimoniale adottato dai coniugi.”

Diritti successori del coniuge separato

La questione si complica quando si parla di diritti successori del coniuge separato.

È fondamentale sapere che il coniuge separato mantiene gli stessi diritti successori del coniuge non separato, sia in caso di separazione consensuale che giudiziale, a patto che non vi sia stato un addebito.

  • Eredità in Caso di Separazione: se il coniuge separato non ha concorrenza di altri successibili, ha diritto all’intera eredità. In altri termini: se un marito muore senza figli e senza altri eredi, la moglie separata avrà diritto all’intero patrimonio, anche se la separazione era in corso.
  • Se ci sono figli, la situazione è la seguente:
    • Metà dell’eredità se concorre un solo figlio. Quindi nel caso di un solo figlio, la madre e figlio ricevono metà ciascuno.
    • Un terzo dell’eredità se concorrono più figli. Quindi moglie separata con due figli, riceve un terzo dell’eredità del marito.
    • Due terzi se concorre con ascendenti o fratelli e sorelle del coniuge defunto.

In tutti questi casi, il coniuge superstite separato ha diritto anche alla quota di riserva e ai diritti di abitazione e uso, anche se la separazione non è stata definita in modo amichevole.

In questo contesto, però bisogna considerare l’addebito della separazione.

La sentenza n. 19159 della Corte di Cassazione, del 22 ottobre 2007, stabilisce che “i diritti successori rimangono in capo al coniuge separato, salvo che non vi sia stata una dichiarazione di addebito.”

Eredità e Separazione con Addebito

È importante notare che il coniuge separato a cui è stata addebitata la separazione è escluso dalla successione, avendo diritto solo a un assegno vitalizio, se beneficiava di alimenti a carico del coniuge defunto al momento della successione.

Questo vale anche nel caso di separazione congiunta.

Facendo un esempio: una moglie che ha ricevuto l’addebito per separazione non avrà diritto a ereditare nulla dalla successione, ma potrà ricevere un assegno vitalizio se, al momento della morte del marito, stava ricevendo alimenti.

La Corte di Cassazione, con sentenza n. 1750 del 6 febbraio 2013, ha chiarito che “il coniuge a cui è addebitata la separazione perde il diritto a succedere, salvo diritti di mantenimento.”

Pensione di Reversibilità e TFR

Pensione di Reversibilità

Anche il coniuge separato ha diritto alla pensione di reversibilità, ma se è stato addebitato, riceverà solo una quota, a condizione che fosse già beneficiario di alimenti.

Anche in questo caso, tuttavia, se la separazione viene addebitata, la predetta perde tale diritto. Sul punto si richiama la giurisprudenza che afferma:

La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 14812 del 2 agosto 2011, ha stabilito che “la pensione di reversibilità è un diritto indipendente dalla separazione, ma limitato in caso di addebito.”

Trattamento di Fine Rapporto (TFR)

Il TFR non spetta al coniuge separato ma solo al coniuge divorziato.

La demarcazione tra il diritto a ricevere una quota dell’indennità e la sua assenza è stabilita nel momento in cui viene presentata la richiesta di divorzio.

In effetti, se il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) si accumula dopo la presentazione della domanda di divorzio o in un momento successivo, il coniuge ha il diritto di richiedere una parte di tale somma, sia nel caso in cui il TFR venga erogato durante il procedimento di divorzio, sia nel caso in cui venga liquidato dopo che la sentenza di divorzio è diventata definitiva.

Le due situazioni si differenziano solo per le modalità attraverso cui il coniuge può far valere il proprio diritto.

Al contrario, se il TFR è stato accumulato prima della richiesta di divorzio, ossia durante la convivenza o la separazione, il coniuge non avrà la possibilità di avanzare alcuna richiesta al riguardo.

Ne consegue che, mentre il coniuge separato non ha diritto a ricevere una quota del TFR, il coniuge che ha presentato la domanda di divorzio, che si trova in un procedimento di divorzio o che ha già una sentenza di divorzio, potrà richiedere il 40% del TFR percepito dall’altro coniuge.

È importante, tuttavia, prestare attenzione al fatto che se durante il rapporto di lavoro il coniuge ha richiesto anticipazioni sul TFR, queste non verranno considerate nel calcolo della somma dovuta dall’altro coniuge.

FAQ: Cosa spetta alla moglie separata alla morte del marito?

  1. Cosa succede ai diritti ereditari in caso di separazione legale? In caso di separazione legale, il coniuge superstite ha diritto agli stessi diritti successori di un coniuge non separato, a meno che non ci sia stato un addebito.
  2. La moglie separata ha diritto alla pensione di reversibilità? Sì, la moglie separata ha diritto alla pensione di reversibilità, ma se la separazione è stata addebitata, potrebbe ricevere solo una quota.
  3. Quali beni può ereditare una moglie separata? La moglie separata può ereditare beni in base alla quota di riserva e ai diritti successori previsti dalla legge, a meno che non ci siano stati addebiti.
  4. Cosa succede se la separazione è stata addebitata? Se la separazione è stata addebitata, il coniuge non ha diritto a ereditare, ma può avere diritto a un assegno vitalizio se riceveva alimenti al momento della morte del coniuge.
  5. Il regime patrimoniale influisce sui diritti successori? No, il regime patrimoniale (comunione o separazione dei beni) non influisce sui diritti successori, che sono determinati dal patrimonio del coniuge defunto.

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