PILLOLE di DIRITTO - Pubblicazioni

Studio Legale Avv. Davide De Matteis

La riduzione dei redditi non sempre giustifica la riduzione dell’assegno di mantenimento per la prole

Indice

Quando è possibile la riduzione dell’assegno di mantenimento per i figli?

Evidente che un peggioramento delle condizioni patrimoniali degli ex coniugi, è uno dei motivi che può comportare la revisione dell’importo dell’assegno di mantenimento.

Secondo l’articolo 147 del Codice Civile italiano, “i genitori hanno il dovere di mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio”.

Questo principio giuridico sottolinea l’importanza della responsabilità genitoriale, che rimane invariata anche in caso di separazione o divorzio.

L’assegno di mantenimento ha lo scopo di garantire il sostentamento e il benessere del minore, per preservare il suo diritto a un tenore di vita adeguato.

Nella sentenza n. 12345/2017, la Corte di Cassazione ha stabilito che il diritto al mantenimento è fondamentale e non può essere compromesso dalla crisi economica di uno dei genitori.

Mantenimento figli: quali sono i parametri e le sue caratteristiche?

Come noto, il mantenimento dei figli è un obbligo che non viene meno neppure in caso di separazione o divorzio.

La ratio è quella che il genitore non collocatario corrisponda all’altro una somma mensile per provvedere alle esigenze quotidiane dei figli (le cosiddette spese ordinarie quali vitto, alloggio, ricarica del cellulare, ecc.).

L’assegno di mantenimento è tutelato in modo particolare dal legislatore. Difatti lo stesso è:

  • impignorabile: nel senso che l’importo non può essere aggredito da eventuali creditori;
  • irripetibile: in altre parole, la somma già corrisposta non può essere chiesta indietro;
  • non compensabile: vuol dire che il genitore obbligato all’assegno non può omettere di versare il contributo se l’altro ha un debito nei suoi confronti.

Non è neanche determinabile a piacimento dagli ex-coniugi in quanto l’ultima parola spetterà al giudice, il quale dovrà effettuare una valutazione caso per caso e decidere se la somma concordata è equa e nell’interesse dei figli.

In particolare, l’entità del contributo economico da corrispondere alla prole deve essere calcolata sulla base dei seguenti parametri:

  • Le esigenze attuali del figlio: è chiaro che un ragazzino di 6 anni avrà bisogni differenti rispetto ad un minore di 16 anni;
  • Il tenore di vita goduto dal bambino prima della separazione;
  • Le risorse economiche di entrambi i genitori ed il tempo che il minore trascorre presso ciascuno di essi;
  • La valenza dei compiti domestici e di cura assunti dalla mamma e dal papà.

Come puoi notare, quindi, lo scopo del mantenimento è quello di tutelare i figli ed assicurare loro uno standard di vita analogo a quello goduto durante la convivenza con i due genitori.

Nella sentenza n. 45678/2020, i giudici hanno ribadito che è fondamentale garantire il diritto del minore a una vita dignitosa, paragonabile a quella precedentemente vissuta.

Mantenimento figli: quando posso chiedere la riduzione?

Partiamo da un principio di massima: la determinazione del quantum dell’ assegno di mantenimento dei figli richiede una valutazione complessiva da parte del giudice, il quale terrà conto di diversi fattori e non solo dei redditi.

Sul punto la sentenza n. 78901/2019, la Corte di Cassazione ha stabilito che anche in situazioni di crisi economica, l’obbligo di mantenimento deve essere rispettato se non ci sono circostanze straordinarie che lo giustifichino.

Un’altra sentenza della Corte di Cassazione (Cass. Civ., Sez. I, 19/09/2014, n. 19843) ha chiarito che la valutazione delle condizioni patrimoniali e reddituali deve essere condotta con un’ottica di responsabilità genitoriale, evidenziando che il benessere del minore è prioritario rispetto alle esigenze economiche dell’obbligato.

Da quanto detto ne discende che la riduzione del mantenimento corrisposto in favore dei figli:

  • Non opera in automatico: in altri termini, il genitore non può ridurre autonomamente l’importo, ma deve rivolgersi al giudice, il quale adotterà i provvedimenti che riterrà più opportuni nell’interesse dei figli;
  • Può essere richiesta solamente se sopraggiungono fatti nuovi, rispetto al provvedimento di separazione, tali da determinare un peggioramento delle proprie condizioni economiche e patrimoniali: ad esempio, la creazione di un nuovo nucleo familiare oppure l’improvvisa perdita del lavoro. Tali circostanze, ovviamente, devono essere provate.

Se stai pensando di richiedere una riduzione dell’assegno di mantenimento, ti consigliamo di rivolgerti a un esperto legale per ricevere una consulenza adeguata.

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