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PILLOLE di DIRITTO - Pubblicazioni

Studio Legale Avv. Davide De Matteis

Posso Cambiare Residenza con Mio Figlio Senza il Consenso dell’Altro Genitore?

Indice

Anna, madre separata di due bambini, vorrebbe trasferirsi in un’altra città per avvicinarsi al nuovo lavoro. Il padre dei bambini, però, non è d’accordo e teme che il trasferimento renda più difficili i loro incontri.

Anna si chiede quindi: può cambiare residenza con i figli senza il consenso del padre?

Per approfondire il tema, vi invitiamo a leggere questo articolo: Come Vengono Assegnati i Figli in Caso di Separazione?.

Cosa Dice la Legge sul Cambio di Residenza del Minore

La normativa è chiara: il trasferimento della residenza del minore è considerato una decisione di particolare rilevanza che, anche in caso di affidamento esclusivo, richiede l’accordo di entrambi i genitori. Il d.lgs. n. 154/2013 stabilisce infatti che la residenza del figlio non può essere modificata unilateralmente.

Secondo gli articoli 13 e 16 della Costituzione, Anna ha il diritto di cambiare la sua residenza, ma non può decidere di trasferire quella dei figli senza il consenso dell’altro genitore.

In caso contrario, rischia sanzioni previste dal codice di procedura civile e relativo ammonimento da parte del giudice, il quale può condannarla anche al risarcimento dei danni.

Al contrario, il genitore non collocatario (in questo caso il padre) può cambiare la propria residenza senza l’approvazione dell’altro genitore, a condizione che informi l’altro genitore come previsto dall’art. 337-sexies c.c.

Come Può il Genitore Non Collocatario Opporsi al Cambio di Residenza?

Quando un genitore cambia la residenza del figlio senza consenso, l’altro genitore può presentare ricorso al tribunale. In particolare, può rivolgersi al giudice per ottenere sanzioni contro il genitore collocatario che ha agito senza consultarlo.

A tal fine è necessario presentare un ricorso. Segnaliamo che:

  • Il ricorso deve essere presentato presso il tribunale competente, ovvero quello del luogo dove il minore ha la residenza ed ha sviluppato i suoi legami affettivi.
  • Nel contenzioso, il genitore collocatario (ad esempio Anna) dovrà dimostrare che il cambio di residenza contribuisce al benessere psicofisico del minore e che non limita il legame con l’altro genitore.

L’Orientamento della Giurisprudenza sul Cambio di Residenza

In passato, la giurisprudenza tendeva a privilegiare le esigenze del genitore collocatario, considerando il suo ruolo prioritario nella cura del figlio. Oggi, invece, grazie al principio di bigenitorialità, i giudici danno importanza anche all’interesse del genitore non collocatario a mantenere un rapporto quotidiano con il minore.

Quando il Tribunale Concede il Cambio di Residenza?

Per approvare il trasferimento, il tribunale esamina con attenzione le motivazioni del genitore collocatario. In particolare, devono sussistere alcuni requisiti:

  1. Motivi Validati – Le ragioni del trasferimento non devono essere solo economiche o lavorative. La remunerazione più elevata o la mera chance lavorativa non è sufficiente ma deve essere ponderata insieme agli altri fattori.
  2. Continuità dei Rapporti – I tempi di visita tra il minore e il genitore non collocatario devono rimanere simili a quelli precedenti.
  3. Assenza di Opposizioni Valide – Il genitore non collocatario deve dimostrare eventuali motivi giustificati di opposizione.
  4. Mantenimento dei Legami – È fondamentale salvaguardare i rapporti del minore con i familiari e gli amici.
  5. Ambiente Familiare Adeguato – La nuova abitazione deve offrire condizioni simili a quelle in cui il minore vive attualmente.
  6. Ascolto del Minore – Se l’età lo consente, il giudice è tenuto ad ascoltare il parere del minore che deve essere considerato.

Il giudice è chiamato a trovare un equilibrio tra i diritti di entrambi i genitori e il benessere del minore. È una scelta complessa, che richiede una valutazione approfondita di tutte le circostanze, per assicurare che ogni decisione favorisca lo sviluppo armonico del bambino senza penalizzare il rapporto con i genitori.

FAQ – Cambiare Residenza ai Figli Senza il Consenso dell’Altro Genitore

1. Il Genitore Collocatario Può Cambiare Residenza con i Figli Senza il Consenso dell’Altro Genitore?

Il genitore collocatario non può modificare la residenza dei figli senza il consenso dell’altro genitore. La legge richiede l’accordo tra i genitori per decisioni di rilievo come il trasferimento di residenza del minore, anche in caso di affidamento esclusivo.

2. Cosa Succede Se il Genitore Collocatario Cambia Residenza Senza Concordarlo con l’Altro Genitore?

Se il genitore collocatario cambia la residenza del figlio senza consenso, il genitore non collocatario può presentare ricorso al tribunale. È possibile richiedere sanzioni contro il genitore collocatario che non rispetta l’accordo.

3. Quali Sono i Requisiti per Ottenere il Consenso del Tribunale per il Cambio di Residenza del Minore?

Per ottenere l’approvazione del tribunale, il genitore collocatario deve dimostrare che il trasferimento è nel miglior interesse del minore. Il tribunale valuta fattori come la stabilità dei legami familiari e la continuità della frequentazione con l’altro genitore.

4. Il Genitore Non Collocatario Deve Essere Informato in Caso di Cambio di Residenza?

Sì, il genitore non collocatario deve essere informato del cambiamento di residenza, anche se questo non influisce sulla residenza del figlio. Tale obbligo è previsto dall’art. 337-sexies del codice civile.

5. Il Minore Può Esprimere la Propria Preferenza sul Cambio di Residenza?

Sì, il desiderio del minore può essere preso in considerazione, specialmente se ha raggiunto un’età matura. Il tribunale può valutare la volontà del minore per assicurarsi che la decisione sia nel suo miglior interesse, come specificato in varie ordinanze giudiziarie.

6. Cosa Dice la Giurisprudenza sul Cambio di Residenza del Minore?

La giurisprudenza odierna, a differenza del passato, dà importanza sia al diritto del genitore collocatario sia a quello dell’altro genitore. Grazie al principio di bigenitorialità, è considerato fondamentale il rapporto del minore con entrambi i genitori.

7. Come Può il Genitore Non Collocatario Opporsi a un Trasferimento di Residenza del Figlio?

Il genitore non collocatario può opporsi al trasferimento presentando un ricorso al tribunale competente, basandosi sull’art. 709-ter del codice di procedura civile. Questo può portare a sanzioni per il genitore collocatario se il trasferimento non è giustificato dal benessere del minore.

8. Quali Fattori Considera il Tribunale per Approvare il Cambio di Residenza del Minore?

Il tribunale esamina diversi fattori: le motivazioni del trasferimento, la possibilità di mantenere i rapporti con l’altro genitore, la continuità dei legami del minore e la presenza di un ambiente familiare adeguato nella nuova residenza.

9. È Possibile Trasferirsi con il Figlio per Motivi di Lavoro?

Il trasferimento per motivi di lavoro può essere approvato solo se rispetta i requisiti previsti dalla legge. Il tribunale valuterà anche se il cambiamento compromette il legame del minore con l’altro genitore o la stabilità della sua rete affettiva.

10. Come Funziona la Territorialità del Tribunale nel Caso di Ricorso per il Cambio di Residenza?

Il tribunale competente per il ricorso è quello della residenza attuale del minore, dove ha stabilito legami affettivi e relazioni. Questo garantisce che la decisione sia presa in base al contesto familiare più vicino al minore.

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