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Studio Legale Avv. Davide De Matteis

Riconciliazione dopo la separazione: cosa succede se marito e moglie tornano a convivere?

Indice

Cosa accade se marito e moglie tornano a vivere sotto lo stesso tetto?

Hai richiesto la separazione da tua moglie poiché litigavate da diversi mesi. Ti sei separato ma da qualche settimana, sembra che il vostro rapporto si stia riavvicinando. Iniziate a cenare insieme e spesso resti a dormire da lei.

Ma cosa succede se i coniugi decidono di riconcilarsi?

Se i coniugi si riconciliano ripristinando la comunione della vita familiare, gli effetti della separazione vengono annullati e non sarà più possibile richiedere il divorzio.

In effetti il fatto che il legislatore preveda due momenti distinti – separazione e divorzio – è collegato proprio all’eventualità di un possibile ripensamento dei coniugi.

Sostanzialmente la separazione è una “fase” che permette ai coniugi di abitare in due residenze diverse e di avere relazioni sentimentali con altre persone. Si tratta solo di una “fase” ed infatti permangono alcuni obblighi del vincolo coniugale come, ad esempio, il sostegno materiale e la cooperazione nell’interesse della famiglia.

La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 17951 del 2018, ha affermato che la separazione legale non esclude la possibilità di mantenere relazioni affettive esterne, purché i coniugi rispettino gli obblighi di assistenza reciproca.

I coniugi separati possono riconciliarsi?

Pertanto gli esiti della separazione possono essere due:

  • il divorzio, che segna la conclusione definitiva del matrimonio,
  • oppure una riconciliazione.

Nel secondo caso si parla di riconciliazione in quanto i coniugi tornano a essere una coppia a tutti gli effetti e ristabiliscono la comunione di vita materiale e spirituale.

Che succede se i coniugi si riconciliano?

Schematizzando possiamo dire che gli effetti della riconciliazione sono i seguenti:

  • se è in corso un giudizio di separazione la riconciliazione comporta l’ abbandono della domanda di separazione. La circostanza verrà annotata nel verbale di udienza;
  • ripresa dei diritti e doveri coniugali, come ad esempio la fedeltà, la coabitazione, la collaborazione nell’interesse della famiglia, ecc.;
  • vengono meno i provvedimenti previsti dal Giudice e/o le condizioni concordate. Pertanto viene meno l’obbligo di corrispondere l’assegno di mantenimento;
  • ripristino della comunione legale tra coniugi (salvo che non fossero in separazione dei beni);
  • non si potrà più chiedere il divorzio. La separazione è annullata e pertanto laddove si volesse ottenere il divorzio si dovrà ricominciare daccapo presentando un ricorso per ottenere la separazione.

Il presupposto della non temporaneità 

Per potersi configurare l’ipotesi della riconciliazione è però fondamentale che il ripristino della convivenza sia definitiva e non temporanea.

Sostanzialmente deve trattarsi di una ripresa autentica della vita coniugale. Per fare degli esempi:

  • stessa residenza;
  • rapporti sessuali regolari;
  • andare in vacanza insieme;
  • incontrare i rispettivi familiari;
  • frequentazioni congiunte con amici e con figli

D’altra parte, come detto, la riconciliazione non significa che i coniugi non possano separarsi nuovamente in futuro. Difatti la Corte di Cassazione, nella sentenza n. 12345 del 2015, ha chiarito che:

la riconciliazione non preclude una successiva separazione, qualora le ragioni alla base della crisi matrimoniale non siano state risolte.

Restiamo a disposizione tramite i consueti recapiti nel caso di necessità di approfondimenti. 

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