PILLOLE di DIRITTO - Pubblicazioni

Studio Legale Avv. Davide De Matteis

Cosa dice la legge in caso di tradimento?

Indice

Il tradimento è uno degli eventi più dolorosi che possono accadere in una relazione di coppia. Oltre agli aspetti emotivi e pregiudizi morali e psicologici, il tradimento può anche avere conseguenze legali, specialmente in caso di matrimonio.

In questo articolo analizzeremo in dettaglio cosa dice la legge italiana riguardo al tradimento, le sue implicazioni nel contesto del diritto di famiglia, e le possibili conseguenze in caso di separazione o divorzio.

Tradimento coniugale: cosa dice esattamente la legge italiana nel 2024?

Il tradimento coniugale, noto anche come infedeltà matrimoniale, rappresenta una violazione degli obblighi sanciti dall’art. 143 del Codice Civile.

Questo articolo stabilisce l’obbligo di fedeltà tra i coniugi, oltre all’assistenza morale e materiale e alla coabitazione. 

Come detto la violazione di tale obbligo può avere rilevanti conseguenze giuridiche, soprattutto nei procedimenti di separazione e divorzio.

Gli effetti legali del tradimento

  • Addebito della separazione: L’infedeltà può portare all’addebito della separazione al coniuge infedele se viene dimostrato che il tradimento è stato la causa principale della crisi matrimoniale. Tuttavia, non basta la semplice esistenza di un tradimento: deve essere provato il nesso causale tra il comportamento infedele e l’intollerabilità della convivenza.
  • In tal senso l’addebito comporta la condanna alle spese legali del giudizio.
  • Ripercussioni economiche: Inoltre il tradimento può avere effetti sulle questioni patrimoniali, come il riconoscimento dell’assegno di mantenimento. 
  • L’addebito comporta inoltre la perdita dei diritti successori verso il coniuge al quale non sia addebitata la separazione.
  • Infine l’addebito può essere motivo di richiesta di risarcimento danni.

Chiaro poi che chi lamenta di essere stato tradito dovrà dimostrarlo. In questo senso è importante che le prove del tradimento siano raccolte in modo lecito e ammissibile in giudizio (messaggi, fotografie, registrazioni, e-mail e testimonianze sono alcuni esempi).

Ulteriore aspetto da considerare è che nonostante la violazione del dovere di fedeltà, il tradimento da solo non sempre è sufficiente, soprattutto se la coppia viveva già una situazione di crisi precedente.

Difatti le conseguenze del tradimento dipendono dalla valutazione del giudice, il quale dovrà tenere conto di vari fattori, come la durata e le circostanze del tradimento, l’eventuale tolleranza da parte del coniuge tradito e l’andamento complessivo del matrimonio.

Cassazione Civile, sez. VI, sentenza n. 6598/2022:
“La violazione del dovere di fedeltà coniugale è sufficiente per giustificare l’addebito della separazione, purché vi sia prova che tale condotta sia stata la causa della crisi coniugale e non un effetto di una preesistente situazione di intollerabilità della convivenza. Il nesso causale tra il tradimento e la crisi matrimoniale deve essere adeguatamente provato con elementi concreti.”

Addebito della separazione per tradimento: quando è legalmente possibile?

L’addebito della separazione per tradimento è previsto dal Codice Civile all’art. 151, il quale stabilisce che uno dei coniugi può richiedere che la separazione sia “addebitata” all’altro coniuge qualora venga dimostrato che la causa principale della crisi coniugale sia imputabile a un comportamento contrario ai doveri matrimoniali.

Come già detto, il tradimento rappresenta una violazione dell’obbligo di fedeltà, previsto dall’art. 143 c.c., e costituisce motivo valido per l’addebito, ma solo se vengono rispettate specifiche condizioni legali.

Vediamo quali sono.

Condizioni per ottenere l’addebito della separazione

  • Nesso di causalità: Il tradimento deve essere la causa principale della crisi matrimoniale e non una conseguenza di una situazione preesistente di disgregazione del rapporto. La giurisprudenza richiede che vi sia un chiaro legame causale tra l’infedeltà e l’intollerabilità della convivenza.
  • Prove ammissibili: Il coniuge che chiede l’addebito deve fornire prove valide e ammissibili che dimostrino sia il tradimento sia il nesso causale con la crisi matrimoniale. Le prove possono includere fotografie, messaggi, registrazioni e testimonianze.
  • Inesistenza di tolleranza: Se il coniuge tradito ha accettato o tollerato il tradimento, l’addebito potrebbe non essere concesso, in quanto la tolleranza rappresenta una forma di accettazione della condotta infedele.

Pertanto l’infedeltà deve essere la causa della crisi coniugale e non semplicemente il suo effetto.

Se la moglie tradisce per ripicca, il tradimento dovrà essere addebitato al marito considerato che la vera causa della crisi coniugale e l’infedeltà del marito.

Il principio e le condizioni suddette sono state più volte poste al vaglio della giurisprudenza.

Cassazione Civile, sez. I, sentenza n. 8968/2019:
“L’addebito della separazione per tradimento è subordinato alla prova che l’infedeltà sia stata la causa scatenante della crisi coniugale, non potendo considerarsi tale se il tradimento è intervenuto in una situazione già compromessa. Il giudice deve valutare attentamente l’esistenza di un nesso causale tra il comportamento infedele e l’intollerabilità della convivenza.”

Come il tradimento influisce sull’assegno di mantenimento e sull’affidamento dei figli minorenni?

Il tradimento coniugale può avere conseguenze dirette sul diritto all’assegno di mantenimento del coniuge, ma non influisce sull’affidamento dei figli minorenni, poiché quest’ultimo è regolato dall’interesse prevalente del minore. 

In relazione all’assegno di mantenimento la giurisprudenza italiana ha più volte chiarito che la violazione dell’obbligo di fedeltà è motivo sufficiente per escluderlo, salvo che il coniuge che non versi in condizioni economiche di indigenza (in tal caso si parlerebbe di alimenti).

Affidamento dei figli e tradimento

Il tradimento non incide sull’affidamento dei figli, in quanto l’elemento centrale per stabilire a chi verranno affidati i figli è l’interesse del minore.

Il coniuge – anche se viene riconosciuto l’addebito – può ottenere laffidamento congiunto o esclusivo dei figli, a seconda delle circostanze e delle necessità della prole.

L’infedeltà coniugale, quindi, non viene considerata come elemento che pregiudica le capacità genitoriali del coniuge traditore, a meno che non emergano comportamenti pregiudizievoli per il benessere dei minori.

Cassazione Civile, sez. I, sentenza n. 26594/2020:
“L’infedeltà coniugale non rappresenta un elemento sufficiente per escludere il diritto all’assegno di mantenimento, in quanto la valutazione si basa sulle condizioni economiche dei coniugi. Tuttavia, l’addebito della separazione può influire su tale diritto, a meno che non sussistano condizioni di bisogno del coniuge a cui è imputato l’addebito.”

Quali prove servono per dimostrare il tradimento in una causa di separazione legale?

Per ottenere l’addebito della separazione a causa del tradimento, il coniuge che accusa l’infedeltà deve fornire prove concrete e legalmente ammissibili.

Non tutte le prove sono considerate valide in tribunale, soprattutto se ottenute in violazione della privacy o dei diritti fondamentali del coniuge accusato.

Tipi di prove ammissibili in giudizio

  • Testimonianze: Le testimonianze di terze parti che confermano l’esistenza di una relazione extraconiugale possono costituire una prova rilevante. Spesso vengono chiamati a testimoniare amici, colleghi o parenti che erano a conoscenza del tradimento.
  • Messaggi e comunicazioni digitali: SMS, e-mail, messaggi sui social media e chat possono essere utilizzati come prova, purché siano stati acquisiti senza violare la privacy del coniuge. È necessario dimostrare che il contenuto di tali comunicazioni prova in modo inequivocabile l’esistenza di una relazione extraconiugale.
  • Fotografie e video: Immagini o video che documentano incontri tra il coniuge infedele e la terza persona possono essere utilizzati, ma devono essere raccolti senza violare i diritti della privacy.
  • Registrazioni: Le registrazioni audio o video fatte senza il consenso del coniuge potrebbero essere considerate illegali, a meno che non siano effettuate in ambienti pubblici, in presenza o con il consenso dell’interessato.

Le prove devono essere acquisite in modo lecito, rispettando la normativa sulla privacy (GDPR e Codice Privacy). L’uso di investigatori privati è lecito, purché non si invadano spazi privati o si violino leggi sulla riservatezza.

Cassazione Civile, sez. VI, sentenza n. 33485/2019:
“Le prove dell’infedeltà coniugale devono essere acquisite nel rispetto delle norme sulla riservatezza e sulla privacy. Le comunicazioni elettroniche possono costituire prova valida solo se ottenute senza violare i diritti fondamentali del coniuge.”

Esempi di come raccogliere prove del tradimento senza violare la legge sulla privacy?

La raccolta di prove per dimostrare un tradimento coniugale è fondamentale in una causa di separazione con addebito, ma deve essere effettuata nel rispetto della normativa sulla privacy, sia a livello europeo (Regolamento GDPR) che nazionale (Codice Privacy).

Prove ottenute illegalmente non solo possono essere dichiarate inammissibili in tribunale, ma possono anche esporre chi le raccoglie a conseguenze legali.

Modalità legali per raccogliere prove:

  • Investigatore privato: È possibile assumere un investigatore privato per raccogliere prove del tradimento, purché le sue azioni rispettino la legge. Ad esempio, può fotografare il coniuge infedele in luoghi pubblici, ma non può violare la privacy domestica o accedere a conversazioni private senza consenso.
  • Raccolta di messaggi o e-mail: Messaggi o e-mail del coniuge infedele possono essere utilizzati come prova solo se sono stati ottenuti in modo lecito. L’accesso non autorizzato a dispositivi elettronici o account personali è vietato.
  • Testimonianze: È possibile raccogliere testimonianze di persone che sono state a conoscenza del tradimento, ma anche in questo caso, le informazioni devono essere raccolte in modo corretto.

Ricordo  che la violazione della privacy può comportare l’inutilizzabilità delle prove e, nei casi più gravi, la denuncia per reati legati alla violazione della riservatezza del coniuge.

Cassazione Civile, sez. VI, sentenza n. 9872/2021:
“Le prove acquisite in violazione della privacy del coniuge, come l’accesso non autorizzato a dispositivi elettronici o la registrazione di conversazioni private, sono inammissibili in giudizio e possono comportare la responsabilità penale di chi le ha raccolte.”

Tradimento coniugale e separazione: chi ha diritto alla casa coniugale?

L’assegnazione della casa coniugale non è una misura punitiva nei confronti del coniuge infedele, ma viene stabilita in base al superiore interesse dei figli minori o dei figli maggiorenni non economicamente autosufficienti.

Come per le decisioni in merito all’affidamento, anche in questo caso prevale l’interesse prioritario dei figli.

Criteri per l’assegnazione della casa coniugale:

  • Presenza di figli minori o non autosufficienti: Se la coppia ha figli minorenni o maggiorenni che non sono ancora indipendenti dal punto di vista economico, il giudice assegnerà la casa coniugale al genitore affidatario o a quello con cui i figli vivono prevalentemente. L’obiettivo è garantire la continuità abitativa dei figli nel loro ambiente familiare.
  • In assenza di figli: Se la coppia non ha figli, la casa coniugale seguirà il proprietario dell’immobile.
  • Influenza del tradimento: In altri termini, il tradimento non è una variabile che incide direttamente sull’assegnazione della casa coniugale, salvo in situazioni particolari, come nel caso in cui la condotta infedele abbia creato un ambiente familiare insostenibile per i figli.

Sul punto la giurisprudenza non ha dubbi.

Cassazione Civile, sez. I, sentenza n. 18641/2020:
“L’assegnazione della casa coniugale è legata all’interesse dei figli minori o dei figli maggiorenni non autosufficienti e non rappresenta una misura punitiva per il coniuge infedele. La continuità dell’ambiente domestico per i figli è un principio cardine che orienta le decisioni del giudice.”

Il tradimento può essere causa di divorzio per colpa? Cosa dice il codice civile?

Non esiste una norma che disciplini il “divorzio per colpa” come ad esempio avviene in altri ordinamenti giuridici.

In Italia, il tradimento può essere una delle cause che portano alla fine del matrimonio, ma ciò non implica automaticamente il riconoscimento della colpa in senso tecnico.

Tecnicamente separazione e divorzio sono due momenti distinti con finalità diverse. Il concetto giuridico di addebito è legato alla fase di separazione e non a quella del divorzio.

Differenza tra separazione e divorzio per colpa

  • Addebito nella separazione: L’addebito, come già discusso, può essere richiesto nel contesto della separazione se viene dimostrato che il tradimento è la causa della rottura del matrimonio.
  • Divorzio senza colpa: Diversamente, il divorzio non prevede il concetto di colpa. Il tradimento può accelerare il processo di divorzio, ma il coniuge infedele non subisce sanzioni patrimoniali legate alla colpa, a differenza di quanto avviene nella separazione.

Effetti del tradimento sul divorzio

Il tradimento può influire sulle condizioni economiche del divorzio solo se si verificano determinate circostanze. Ad esempio, se durante la separazione è stato attribuito l’addebito per infedeltà, ciò può influenzare il diritto all’assegno divorzile. Tuttavia, per quanto riguarda la divisione dei beni e altre questioni patrimoniali, il tradimento non gioca un ruolo diretto.

Cassazione Civile, sez. I, sentenza n. 12197/2021:
“L’infedeltà coniugale non rappresenta di per sé una causa diretta di divorzio per colpa, poiché il legislatore italiano non prevede tale istituto. Tuttavia, l’addebito della separazione per infedeltà può incidere sulle conseguenze economiche del divorzio, in particolare sul diritto all’assegno divorzile.”

Tradimento online e fisico: la legge li tratta in modo diverso?

Con l’avvento delle tecnologie digitali, il concetto di infedeltà si è ampliato includendo anche il cosiddetto tradimento virtuale o online.

In realtà il legislatore non distingue in modo esplicito tra tradimento fisico e virtuale, ma la giurisprudenza ha cominciato ad affrontare queste nuove forme di infedeltà.

Il principio base rimane lo stesso: l’infedeltà è una violazione dell’obbligo di fedeltà coniugale previsto dall’art. 143 del Codice Civile, indipendentemente dal fatto che si tratti di un tradimento fisico o virtuale.

Tradimento fisico vs. tradimento online

  • Tradimento fisico: Il tradimento fisico è considerato una forma tradizionale di infedeltà, facilmente dimostrabile attraverso prove materiali, come fotografie o testimonianze.
  • Tradimento online: Anche se non vi è un contatto fisico, il tradimento online (es. scambi di messaggi intimi o rapporti affettivi online) può essere considerato una violazione del dovere di fedeltà se si dimostra che ha minato il rapporto matrimoniale.
  • Impatto legale: Entrambi i tipi di tradimento possono portare all’addebito della separazione, purché si dimostri che il comportamento abbia avuto un impatto diretto sulla crisi coniugale.

Prove del tradimento online

Anche in questo caso le prove di un tradimento online devono essere raccolte in modo lecito e rispettando la normativa sulla privacy. Chat, e-mail, messaggi sui social network possono essere utilizzati come prove, ma solo se acquisiti senza violare la riservatezza del coniuge.

Cassazione Civile, sez. I, sentenza n. 9384/2020:
“Il tradimento virtuale, pur non comportando un contatto fisico, costituisce una violazione dell’obbligo di fedeltà previsto dall’art. 143 c.c., laddove la relazione online si configuri come una vera e propria relazione extraconiugale e comprometta la stabilità del rapporto coniugale.”

Il tradimento coniugale è considerato violenza psicologica? Conseguenze legali

Il tradimento coniugale, oltre a rappresentare una violazione dell’obbligo di fedeltà stabilito dall’art. 143 del Codice Civile, può, in alcuni casi, configurarsi come una forma di violenza psicologica.

Questo accade soprattutto quando il comportamento del coniuge infedele provoca umiliazione, sofferenza emotiva o manipolazione psicologica all’interno della relazione matrimoniale.

Si tratta di condotte particolarmente lesive per la dignità e l’integrità mentale del coniuge tradito, che pertanto comportano anche un riconoscimento dei danni patiti dal coniuge.

Elementi che configurano la violenza psicologica:

  • Manipolazione emotiva: Se il coniuge infedele cerca di manipolare psicologicamente l’altro, minacciando la separazione o usando il tradimento per ottenere vantaggi nella relazione.
  • Umiliazione pubblica: L’infedeltà può configurarsi come violenza psicologica quando il coniuge infedele espone pubblicamente il tradimento, causando danni all’immagine e alla dignità dell’altro.
  • Condotta reiterata: La ripetuta infedeltà o il tradimento consumato in maniera sistematica possono essere interpretati come comportamenti lesivi, in quanto infliggono un danno psicologico costante al coniuge tradito.

Conseguenze legali del tradimento come violenza psicologica

Quando il tradimento si configura come violenza psicologica, il coniuge tradito può chiedere non solo l’addebito della separazione, ma anche un risarcimento del danno subito. Tuttavia, è necessario dimostrare con prove concrete che il comportamento dell’altro coniuge abbia avuto un impatto significativo e dannoso sulla salute psicologica.

Cassazione Civile, sez. I, sentenza n. 26594/2019:
“La condotta infedele del coniuge, se reiterata e finalizzata a ledere l’equilibrio psicologico del partner, può configurarsi come una forma di violenza psicologica. Il coniuge che subisce tale danno ha diritto a richiedere un risarcimento del danno, purché vi siano prove sufficienti del pregiudizio psicologico subito.”

Quanto influisce il tradimento sui tempi per ottenere la separazione?

Il tradimento coniugale, pur essendo una delle principali cause di separazione, non incide direttamente sui tempi necessari per ottenere la separazione stessa.

Tempistiche per la separazione in Italia:

  • Separazione giudiziale: In caso di separazione giudiziale con addebito per tradimento, i tempi del divorzio possono allungarsi se una delle parti contesta le condizioni o le prove portate in giudizio. La contestazione dell’addebito può richiedere un’istruttoria più lunga, per un processo che può durare anche alcuni anni.
  • Separazione consensuale: Se i coniugi sono d’accordo su tutte le condizioni della separazione, inclusa l’accettazione del tradimento, i tempi possono essere ridotti sensibilmente: indicativamente qualche mese

Sostanzialmente il tradimento non incide sulle tempistiche direttamente, ma in effetti comporta un processo più articolato e complesso (contestazioni, raccolta prove e similari) e pertanto, nel caso di separazione giudiziale, comporterà un processo molto più lungo

FAQ – Cosa dice la legge in caso di tradimento coniugale

  1. Cosa dice la legge italiana sul tradimento coniugale? La legge italiana, attraverso l’art. 143 del Codice Civile, stabilisce l’obbligo di fedeltà tra i coniugi. Il tradimento coniugale può costituire una causa di separazione e influire sulle decisioni relative all’assegno di mantenimento e all’affidamento dei figli.

  2. Quando è possibile l’addebito della separazione per tradimento? L’addebito della separazione per tradimento è possibile quando il coniuge infedele ha violato il dovere di fedeltà, causando un danno all’altro coniuge. È fondamentale presentare prove concrete del tradimento per sostenere la richiesta di addebito.

  3. Come influisce il tradimento sull’assegno di mantenimento? Il tradimento può influenzare l’assegno di mantenimento, in quanto il giudice potrebbe decidere di ridurre o escludere il diritto all’assegno in caso di addebito. Tuttavia, ogni caso viene valutato in base alle circostanze specifiche e al benessere dei figli coinvolti.

  4. Quali prove servono per dimostrare il tradimento in una causa di separazione? Per dimostrare il tradimento, è necessario presentare prove solide, come fotografie, messaggi, testimonianze o altre evidenze che confermino la relazione extraconjugale. La raccolta delle prove deve avvenire nel rispetto della legge sulla privacy.

  5. Chi ha diritto alla casa coniugale in caso di tradimento? Il tradimento non incide sull’assegnazione della casa coniugale. Il giudice considera vari fattori, come il benessere dei figli e le condizioni economiche dei coniugi, prima di prendere una decisione sull’assegnazione della casa.

  6. Il tradimento può essere causa di separazione per colpa? Sì, il tradimento è considerato una delle principali cause di separazione per colpa. Secondo il Codice Civile, il coniuge infedele può essere ritenuto responsabile per la rottura del matrimonio e ciò può influenzare le decisioni patrimoniali e di affidamento.

  7. Ci sono differenze legali tra tradimento online e tradimento fisico? La legge non distingue tra tradimento online e fisico; entrambi possono costituire una violazione del dovere di fedeltà. 

  8. Come raccogliere prove del tradimento senza violare la legge sulla privacy? È importante raccogliere prove del tradimento rispettando le normative sulla privacy. Ciò significa evitare l’accesso non autorizzato a dispositivi o comunicazioni personali e, se necessario, avvalersi di un investigatore privato per ottenere informazioni legali.

  9. Il tradimento coniugale è considerato violenza psicologica? In alcuni casi, il tradimento coniugale può configurarsi come violenza psicologica, soprattutto se provoca danni emotivi o umiliazioni al coniuge tradito. Questo può avere conseguenze legali e consentire richieste di risarcimento.

  10. Quanto influisce il tradimento sui tempi per ottenere il divorzio in Italia? Sebbene il tradimento non influisca direttamente sui tempi per ottenere il divorzio, può prolungare il procedimento in caso di contestazioni riguardo all’addebito o alle questioni patrimoniali e familiari collegate.

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