La rinuncia all’assegno di mantenimento per i figli è una questione complessa che solleva dubbi legali e pratici. Molti genitori si chiedono se sia possibile firmare un accordo per esonerare uno dei due dall’obbligo di mantenere i figli.
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Analizziamo cosa dice la legge e quali sono le conseguenze di tale scelta.
Ti invitiamo a esplorare l’argomento nel nostro articolo: Quando spetta l’assegno di mantenimento.
Cos’è l’Assegno di Mantenimento per i Figli?
L’assegno di mantenimento per i figli, o contributo al mantenimento, è un importo che i genitori devono corrispondere per adempiere all’obbligo di mantenimento stabilito dalla legge. Tale assegno può essere deciso in:
Separazione o divorzio, per figli nati durante il matrimonio.
Regolamentazione dei rapporti personali e patrimoniali, per figli nati fuori dal matrimonio.
Il giudice può stabilire l’assegno anche se non richiesto esplicitamente.
L’importo viene determinato in base a:
Esigenze attuali dei figli.
Tenore di vita goduto durante la convivenza con entrambi i genitori.
Tempi di permanenza presso ciascun genitore.
Risorse economiche di entrambi i genitori.
Valore economico dei compiti domestici e di cura svolti da ciascun genitore.
Le Caratteristiche dell’Assegno di Mantenimento
L’assegno ha lo scopo di garantire il benessere dei figli, soprattutto se minori. È:
Indisponibile: non si può rinunciarvi.
Irripetibile: quanto già versato non può essere restituito.
Impignorabile: non può essere oggetto di espropriazione forzata.
Non compensabile: un genitore con crediti verso l’altro non può compensarli con l’obbligo dell’assegno.
È Possibile Rinunciare all’Assegno di Mantenimento per i Figli?
Secondo la legge italiana, gli interessi dei minori sono indisponibili, il che significa che i genitori non possono rinunciare, per conto dei figli, ai diritti patrimoniali di questi ultimi.
Anche in caso di accordo consensuale tra le parti, il giudice ha il compito di verificare che tali decisioni siano conformi al superiore interesse del minore.
Cosa Succede in Caso di Accordo Privato?
Un accordo privato tra i genitori, in cui ad esempio la madre rinuncia al mantenimento in cambio di altre concessioni (es. espatrio del figlio), non ha valore legale se non è approvato dal giudice.
Tale accordo potrebbe essere dichiarato nullo e il genitore obbligato al mantenimento potrebbe incorrere in sanzioni penali.
Conseguenze Legali della Rinuncia al Mantenimento
La rinuncia all’assegno di mantenimento non esonera il genitore dall’obbligo legale di contribuire al sostentamento dei figli. Ecco cosa prevede la legge:
- Obbligo Inderogabile: Il mantenimento dei figli è un dovere sancito dagli articoli 147 e 570 del Codice Civile e non può essere eliminato da accordi tra genitori.
- Sanzioni Penali: In caso di mancato versamento, il genitore può essere accusato di violazione degli obblighi di assistenza familiare (art. 570 c.p.), con pene che includono:
- Reclusione fino a un anno.
- Multa da 103 a 1.032 euro.
- Validità degli Accordi: Qualsiasi modifica o revoca dell’assegno deve essere approvata da un giudice attraverso un provvedimento di revisione.
Rinuncia Assegno di Mantenimento: Cosa dice la Cassazione?
La sentenza della Cassazione n. 30150/2023 ha chiarito che un accordo tra genitori non può compromettere il diritto del minore al mantenimento. Nel caso analizzato:
- La madre aveva rinunciato al mantenimento per ottenere il consenso all’espatrio del figlio.
- Il giudice ha dichiarato nullo l’accordo, ribadendo che il diritto del minore alla sussistenza prevale su qualsiasi patto tra i genitori.
Questa decisione sottolinea l’importanza di tutelare gli interessi dei minori, indipendentemente dalla volontà dei genitori.
Il giudice ha sempre l’ultima parola in merito agli accordi che coinvolgono il mantenimento dei figli. Durante una separazione consensuale o una negoziazione assistita, spetta al tribunale valutare la congruità degli importi stabiliti e la loro adeguatezza per garantire il benessere del minore.
Cosa dice la Legge in Caso di Rinuncia al Mantenimento?
La legge italiana stabilisce che:
- Gli interessi dei figli non possono essere subordinati agli accordi tra i genitori.
- Solo un giudice può ratificare eventuali modifiche agli obblighi di mantenimento.
- L’obbligo di provvedere al sostentamento del figlio è indipendente dalla rinuncia della madre o del padre.
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