L’Assegno Unico Universale e la Sua Assegnazione tra Genitori
Nel contesto di una separazione o divorzio, uno degli aspetti cruciali che emerge riguarda l’assegno unico universale e come questo debba essere attribuito ai genitori. Una recente sentenza del Tribunale di Terni, datata 03 gennaio 2025, ha portato chiarezza su come l’assegno debba essere distribuito tra i genitori, in particolare nel caso di affidamento condiviso.
Sebbene la legge preveda una divisione equa dei diritti e dei doveri genitoriali, il Tribunale ha stabilito che, in caso di affidamento condiviso, il genitore collocatario (ossia quello con cui il figlio vive principalmente) deve essere autorizzato a riscuotere integralmente l’assegno unico universale, se risulta essere la figura genitoriale maggiormente impegnata nell’accudimento quotidiano del minore.
Un esempio pratico di questa sentenza potrebbe essere quello di Marco e Laura, genitori separati con affidamento condiviso. Sebbene entrambi esercitino la responsabilità genitoriale, Laura si occupa principalmente delle necessità quotidiane di loro figlio, come la cura durante le ore non scolastiche e l’assistenza nelle attività extra-scolastiche. In questo caso, la sentenza del Tribunale di Terni stabilisce che Laura avrà diritto a riscuotere integralmente l’assegno.
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Cosa è l’Assegno Unico Universale?
L’assegno unico universale è una misura economica destinata a supportare le famiglie con figli, indipendentemente dallo stato civile o dalla condizione lavorativa dei genitori. Questo beneficio viene erogato mensilmente dallo Stato e ha come obiettivo il sostegno alla crescita e all’educazione dei figli. La sua somma varia in base al reddito del nucleo familiare e al numero di figli a carico.
Nel contesto di una separazione o divorzio, la questione dell’assegno unico universale diventa particolarmente rilevante, soprattutto quando i genitori hanno un affidamento condiviso. L’incertezza nasce su chi debba effettivamente riscuotere l’assegno, visto che entrambi i genitori sono coinvolti nella vita del figlio.
Affidamento Condiviso e Il Genitore Collocatario
Nel caso di affidamento condiviso, i genitori sono chiamati a prendere decisioni comuni sulla vita del figlio. Tuttavia, a livello pratico, uno dei due genitori è designato come il “genitore collocatario”, cioè colui con cui il minore vive principalmente. Questo concetto è cruciale per determinare chi debba ricevere l’assegno unico universale.
La sentenza del Tribunale di Terni chiarisce che, sebbene entrambi i genitori siano coinvolti nel progetto educativo del minore, il genitore che si occupa prevalentemente dell’accudimento quotidiano, delle necessità immediate del figlio, ha diritto a percepire integralmente l’assegno.
Questo principio si fonda su un approccio sostanziale piuttosto che formale, mirando a premiare chi, nella realtà quotidiana, si fa carico della maggior parte delle necessità del bambino.
Come La Sentenza del Tribunale di Terni Impatta la Distribuzione dell’Assegno
La Rilevanza del Ruolo del Genitore Collocatario
Secondo la sentenza, non basta un “affidamento condiviso” per attribuire equamente l’assegno unico universale tra i genitori. È fondamentale che il genitore collocatario venga riconosciuto come colui che si prende cura maggiormente del figlio nelle attività quotidiane, come l’accompagnamento a scuola, la gestione della salute e la cura durante i periodi di vacanza scolastica.
Anche se il genitore non collocatario mantiene il diritto a essere coinvolto nelle scelte importanti della vita del bambino, la legge riconosce al genitore collocatario il diritto a percepire l’intero importo dell’assegno in virtù del suo impegno costante.
Principio Sostanziale Contro il Principio Formale
La sentenza ha un impatto significativo nella prassi giudiziaria, spostando l’attenzione dalla semplice divisione formale dei diritti e doveri (come stabilito nell’affidamento condiviso) alla realtà concreta della vita familiare.
Non basta più dichiarare che entrambi i genitori sono coinvolti nella vita del figlio: occorre valutare pragmaticamente chi si occupa della quotidianità del minore.
Ad esempio, se un padre è molto coinvolto nell’educazione scolastica del figlio, ma una madre gestisce completamente l’alimentazione, la salute e la routine quotidiana, il tribunale potrebbe decidere che spetta alla madre l’intero importo dell’assegno.
Modifiche alle Condizioni di Affidamento di Minore: Analisi della Sentenza del Tribunale di Terni
Il Tribunale ha emesso sentenza su un caso riguardante la modifica delle condizioni di affidamento e mantenimento di un minore. La madre richiedeva l’affidamento esclusivo, contestando la puntualità del padre negli incontri col figlio e il versamento delle spese straordinarie.
La normativa italiana stabilisce che l’affidamento condiviso (art. 337 ter c.c.) rappresenta la regola, mentre l’affidamento esclusivo (art. 337-quater c.c.) costituisce un’eccezione applicabile solo quando il primo risulti “contrario all’interesse del minore”.
La decisione del Tribunale
Il Collegio ha rigettato la richiesta di affidamento esclusivo, ritenendo che:
- Le inadempienze paterne non fossero qualificabili come gravi
- Non fosse contestato il positivo rapporto affettivo padre-figlio
- Non vi fossero ostacoli alla gestione condivisa della genitorialità
- Non si riscontrassero gravi inadempimenti agli obblighi di mantenimento
Provvedimenti adottati
- Misura coercitiva: applicazione dell’art. 473 bis.39 c.p.c. con previsione di €20 per ogni ora di ritardo del padre nel prelevare il figlio
- Frequentazione padre-figlio: modalità dettagliate per incontri settimanali, festività e vacanze
- Mantenimento: conferma delle condizioni economiche precedenti
- Assegno unico: attribuito al 100% alla madre in quanto genitore che si fa maggiormente carico dell’accudimento quotidiano
La giurisprudenza conferma che l’assegnazione dell’assegno unico può essere disposta interamente a favore del genitore che si occupa quotidianamente delle esigenze del minore, indipendentemente dal regime di affidamento condiviso.
Assegno Unico Universale e Diritto di Famiglia: Cosa Fare Se Hai Dubbi Legali
Se sei un genitore che si trova a dover affrontare una separazione o una questione legata all’assegno unico universale, il nostro studio legale è pronto a fornirti il supporto necessario. La sentenza del Tribunale di Terni ha stabilito che il genitore collocatario, che si occupa maggiormente della cura quotidiana del figlio, ha diritto a percepire l’intero assegno, ma ogni caso ha le sue peculiarità.
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FAQ Assegno Unico Universale e Affidamento Condiviso: Guida Legale
1. Chi ha diritto a riscuotere l’Assegno Unico Universale in caso di affidamento condiviso?
In caso di affidamento condiviso, l’assegno unico universale viene attribuito al genitore collocatario, ossia quello con cui il minore vive principalmente e che si occupa maggiormente delle necessità quotidiane del figlio.
2. Cos’è l’Assegno Unico Universale e come funziona?
L’assegno unico universale è un supporto economico erogato dallo Stato per sostenere le famiglie con figli, indipendentemente dallo stato civile dei genitori. La somma varia in base al reddito del nucleo familiare e al numero di figli.
3. Come influisce la sentenza del Tribunale di Terni sulla distribuzione dell’Assegno Unico Universale?
La sentenza stabilisce che, in caso di affidamento condiviso, l’assegno unico universale spetta integralmente al genitore collocatario che si occupa maggiormente delle necessità quotidiane del figlio, anche se entrambi i genitori condividono la responsabilità genitoriale.
4. L’Assegno Unico Universale può essere assegnato completamente a un solo genitore?
Sì, la sentenza del Tribunale di Terni conferma che l’assegno può essere assegnato interamente al genitore che si occupa più intensamente della cura quotidiana del figlio, anche in caso di affidamento condiviso.
5. Cosa succede se un genitore non rispetta gli obblighi legati all’affidamento condiviso?
Se uno dei genitori non rispetta gli obblighi, il Tribunale può adottare misure coercitive, come ad esempio sanzioni economiche per ogni ritardo negli incontri con il figlio. Tuttavia, l’affidamento condiviso rimane la regola, salvo gravi inadempienze.
6. Posso contattare un avvocato per una consulenza sull’assegno unico universale?
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