Tradimento Prima Del Matrimonio È Vietato?
No, il tradimento prima del matrimonio non è vietato dalla legge italiana. L’obbligo di fedeltà sorge solo con il matrimonio: le relazioni extraconiugali tra fidanzati o conviventi non comportano conseguenze legali, né danni morali né perdita di diritti economici. Tuttavia, se l’infedeltà causa la rottura ingiustificata della promessa di nozze, è possibile richiedere il risarcimento delle spese sostenute in vista del matrimonio, ma solo in presenza di una promessa solenne e prove concrete.
Immagina il caso di Giulia e Marco: avevano fissato la data delle nozze, vivevano insieme da due anni e avevano investito denaro in mobili, viaggi e bomboniere. A due settimane dal matrimonio, Giulia scopre che Marco ha una relazione parallela. La cerimonia salta, ma i danni — sia economici che morali — restano. In casi come questi, si può parlare di responsabilità extracontrattuale e chiedere un risarcimento danni per lesione della dignità e della fiducia.
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Il Tradimento Prima Delle Nozze: Ha Conseguenze Giuridiche?
Dal punto di vista strettamente giuridico, l’obbligo di fedeltà nasce con il matrimonio, come previsto dall’art. 143 del Codice Civile. Tuttavia, il tradimento prima del matrimonio può ugualmente rilevare in sede giudiziaria, soprattutto se produce un danno tangibile all’altra parte.
In particolare:
Se il partner interrompe la convivenza o il progetto matrimoniale a causa dell’infedeltà, si può invocare l’art. 2043 c.c. per chiedere un risarcimento per danno ingiusto.
Il tradimento può essere considerato una rottura ingiustificata della promessa di matrimonio, con possibili conseguenze sul piano patrimoniale e morale.
Se l’infedeltà ha comportato spese sostenute (per esempio per l’organizzazione del matrimonio o per la casa comune), la parte lesa può richiedere il risarcimento del danno patrimoniale, provando l’esistenza di un affidamento legittimo.
Rottura Della Promessa Di Matrimonio: Cosa Dice La Legge
In Italia, la promessa di matrimonio non ha più il valore vincolante che aveva in passato. Nonostante venga spesso pronunciata in forma privata o simbolica — attraverso un anello, una vacanza organizzata insieme o l’inizio dei preparativi nuziali — la sua validità giuridica è oggi regolata in maniera precisa dagli articoli 79, 80 e 81 del Codice Civile.
La legge distingue due ipotesi:
Rottura giustificata: se chi rompe la promessa ha un motivo legittimo e dimostrabile (come la scoperta di un comportamento grave o incompatibilità insanabile), nessuna responsabilità risarcitoria può essere invocata.
Rottura ingiustificata: se invece il promittente decide di non sposarsi senza motivo valido, oppure pone in essere comportamenti colposi che spingono l’altro a recedere (come un tradimento), può essere chiamato a risarcire i danni.
Articolo 81 Codice Civile: Il Fondamento Del Risarcimento
L’art. 81 c.c. stabilisce che chi ha promesso solennemente di contrarre matrimonio è tenuto a risarcire l’altra parte se:
rifiuta ingiustificatamente di celebrare le nozze;
con un comportamento colpevole provoca il legittimo rifiuto dell’altro a sposarsi.
Il risarcimento riguarda il danno patrimoniale, cioè le spese sostenute o le obbligazioni assunte in previsione del matrimonio. Il presupposto essenziale è che la promessa sia stata solenne, ovvero formulata in modo formalizzato, pubblico o tramite scrittura privata o anche richiesta di pubblicazione.
La Restituzione Dei Regali E Dei Beni Donati
Nel contesto di una promessa di matrimonio non rispettata, si pone spesso la questione della restituzione dei regali fatti in vista delle nozze. La legge consente, in taluni casi, di chiedere la restituzione di beni e somme di denaro, a condizione che siano stati donati in relazione diretta alla celebrazione del matrimonio.
Esempi comuni includono:
Anello di fidanzamento
Ristrutturazione dell’immobile del futuro coniuge
Acquisto di mobili per la casa coniugale
Viaggi o eventi pagati per le nozze
Tuttavia, affinché il diritto alla restituzione sia riconosciuto:
Deve essere provata l’esistenza della promessa di matrimonio
Deve emergere il collegamento diretto tra la donazione e l’intenzione di contrarre matrimonio
La semplice convivenza o la relazione sentimentale non bastano per ottenere la restituzione
Ad esempio, se alla donazione dell’anello non segue alcun atto concreto verso il matrimonio, come la pubblicazione o l’organizzazione delle nozze, l’oggetto donato non può essere legalmente richiesto indietro, anche in caso di infedeltà.
Risarcimento Del Danno Da Rottura Del Fidanzamento Per Tradimento
L’art. 81 del Codice Civile consente di richiedere un risarcimento danni se uno dei due fidanzati, con comportamento colpevole, induce l’altro a rinunciare alle nozze. Il tradimento prematrimoniale, se documentato e collegato alla rottura della promessa, può costituire causa legittima di richiesta risarcitoria.
È importante precisare:
La promessa di matrimonio deve essere stata solenne, non solo verbale
Il danno risarcibile riguarda le spese sostenute e le obbligazioni contratte in vista delle nozze
Non è risarcibile il danno morale (sofferenza, umiliazione, delusione)
Per ottenere il risarcimento, è necessario dimostrare il nesso causale tra:
Le spese affrontate o gli obblighi assunti
La promessa di matrimonio poi disattesa
Il comportamento colposo dell’altro partner (es. infedeltà prematrimoniale)
Esempi di spese risarcibili secondo giurisprudenza:
- Viaggi e prenotazioni legati alla cerimonia
- Acconto o saldo per il ristorante o la location
- pubblicazioni e pratiche matrimoniali
- Abiti da cerimonia e accessori
- ristrutturazione o acquisto della futura casa coniugale
- Acquisto di oggetti per la casa coniugale
- Mutui o anticipi per immobili destinati a residenza familiare
Non è invece risarcibile la delusione emotiva, il dolore psicologico o l’umiliazione derivanti dalla rottura del fidanzamento. La legge tutela solo gli interessi economici lesi, non il turbamento sentimentale.
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FAQ: Tradimento Prima Del Matrimonio
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1. Il Tradimento Prima Del Matrimonio È Vietato Dalla Legge?
No, in Italia il tradimento prima del matrimonio non è vietato. L’obbligo di fedeltà nasce solo con le nozze, secondo l’art. 143 c.c.
2. Si Può Chiedere Il Risarcimento Per Tradimento Prima Del Matrimonio?
Sì, ma solo se c’è una promessa solenne di matrimonio e se l’infedeltà ha causato una rottura ingiustificata con danni economici documentabili.
3. Il Tradimento Rende Nulla La Promessa Di Matrimonio?
No, la promessa resta valida. Tuttavia, il tradimento può giustificare la rottura, dando diritto a un risarcimento se ci sono spese sostenute in vista delle nozze.
4. Quali Spese Si Possono Risarcire Dopo Un Tradimento Prematrimoniale?
Spese per location, abiti, viaggi, casa coniugale, mobili o mutui legati al matrimonio, se collegati a una promessa seria e dimostrabile.
5. È Possibile Ottenere Il Risarcimento Dei Danni Morali?
No, la legge non riconosce il danno morale per la rottura del fidanzamento. Solo i danni patrimoniali sono risarcibili secondo l’art. 81 c.c.
6. Si Può Riavere L’Anello Di Fidanzamento Dopo Un Tradimento?
Solo se si dimostra che l’anello è stato donato in funzione del matrimonio e che la promessa è stata formalizzata.
7. Posso Chiedere Il Risarcimento Anche Se Non C’era Convivienza?
Sì, la convivenza non è requisito essenziale. Conta la promessa solenne e l’esistenza di spese sostenute in vista del matrimonio.
8. Chi Tradisce Prima Del Matrimonio Può Essere Denunciato?
No, il tradimento non è un reato. Può però avere conseguenze civili in termini di responsabilità risarcitoria.
9. A Chi Rivolgermi In Caso Di Tradimento Prematrimoniale?
Contatta un avvocato esperto in diritto di famiglia per valutare se esistono i presupposti per una causa civile di risarcimento.