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Studio Legale Avv. Davide De Matteis

Pensione di Reversibilità: Quanti Anni di Matrimonio Servono per Ottenerla?

Indice

pensione di reversibilità

In Italia, la pensione di reversibilità è un diritto fondamentale riconosciuto al coniuge superstite o al partner unito civilmente, indipendentemente dalla durata del matrimonio. Tuttavia, esistono delle eccezioni specifiche in caso di divorzio.

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Scopriamo tutti i dettagli su questo argomento per comprendere quando la durata del matrimonio diventa rilevante.

Per chi desidera maggiori informazioni, consigliamo di leggere l’articolo qui sotto: Quando spetta l’assegno di mantenimento

La Durata del Matrimonio È Rilevante per la Pensione di Reversibilità?

No, nella maggior parte dei casi, la durata del matrimonio non è un requisito necessario per ottenere la pensione di reversibilità. Anche un matrimonio formalizzato il giorno prima del decesso del coniuge garantisce il diritto all’assegno, a condizione che:

  • Il matrimonio sia ancora valido al momento della morte.
  • Il coniuge superstite non si sia risposato.

In altre parole, ciò che conta non è da quanto tempo si è sposati, ma che il matrimonio sia ancora in essere.

Sentenza Tribunale di Bologna: In un caso relativo alla separazione e alla pensione di reversibilità, il Tribunale di Bologna ha stabilito che la durata della separazione non preclude l’accesso al diritto, purché non vi sia il divorzio e il matrimonio non sia sciolto.

Estratto: “Il coniuge separato, anche se non risposato, conserva il diritto alla pensione di reversibilità, in quanto il matrimonio non è stato formalmente sciolto, ma la separazione legale non incide sui diritti previdenziali connessi al matrimonio.” (Trib. Bologna, n. 1912/2020).

Matrimonio Breve: Spetta la Pensione di Reversibilità?

Sì, anche i matrimoni di breve durata danno diritto alla pensione di reversibilità. Non vi sono limitazioni temporali: un matrimonio celebrato poco prima del decesso del pensionato è sufficiente a garantire questo diritto.

Sul punto si è espressa anche la Suprema Corte, con giurisprudenza direi granitica:

Sentenza Corte di Cassazione: La Corte ha stabilito che anche matrimoni molto brevi danno diritto alla pensione di reversibilità, purché siano ancora validi al momento della morte del coniuge.

Estratto: “Il matrimonio breve non preclude il diritto alla pensione di reversibilità, poiché l’importante è che il matrimonio sia ancora valido al momento del decesso del coniuge, indipendentemente dalla durata.” (Cass. Civ., n. 29043/2012).

Quando La Durata del Matrimonio Diventa Importante

In caso di divorzio, la situazione cambia. La legge italiana prevede che il coniuge divorziato possa ottenere la pensione di reversibilità solo se vengono rispettati i seguenti requisiti:

  1. Titolare dell’assegno divorzile: Il coniuge divorziato deve già ricevere il mantenimento disposto dal giudice al momento della sentenza di divorzio.
  2. Assenza di nuove nozze: Il diritto si perde nel caso di nuovo matrimonio.
  3. Data del rapporto previdenziale: Il rapporto pensionistico del defunto deve essere iniziato prima della sentenza di divorzio.

Questi requisiti dimostrano che non è tanto la durata del matrimonio a contare, ma la data del matrimonio rispetto all’inizio del rapporto assicurativo del defunto.

Sentenza Corte di Appello di Bologna: in un caso di divorzio e diritto alla pensione di reversibilità ha evidenziato che il diritto spetta solo al coniuge divorziato che riceve un assegno divorzile e a condizione che il rapporto pensionistico del defunto fosse già in essere prima della sentenza di divorzio.

Estratto: “Il coniuge divorziato ha diritto alla pensione di reversibilità solo se il rapporto previdenziale del defunto è iniziato prima della pronuncia di divorzio e se il coniuge divorziato percepisce un assegno divorzile.” (Corte Appello Bologna, n. 523/2015).

La Pensione di Reversibilità per il Coniuge Divorziato

Seguendo quanto già descritto si evidenzia che pertanto il coniuge divorziato mantiene il diritto alla pensione di reversibilità, purché soddisfi i tre requisiti fondamentali già menzionati.

Come Viene Calcolata la Pensione di Reversibilità

La quota spettante al coniuge superstite è solitamente il 60% della pensione percepita dal defunto. Questa può aumentare fino al 100% se vi sono figli o altri familiari aventi diritto. È importante sapere che eventuali redditi del coniuge superstite possono comportare riduzioni dell’assegno.

1. Importo Base della Pensione di Reversibilità

L’importo della pensione di reversibilità per il coniuge superstite è calcolato sulla base dell’ammontare della pensione che il defunto percepiva al momento del decesso. Di norma, la pensione di reversibilità è pari al 60% dell’assegno pensionistico percepito dal pensionato deceduto. Tuttavia, questa percentuale può essere incrementata in alcuni casi specifici, come nel caso della presenza di figli o altri familiari aventi diritto.

  • Coniuge superstite senza figli o altri aventi diritto: Riceve il 60% della pensione del defunto.
  • Coniuge superstite con figli: La percentuale può aumentare, raggiungendo fino al 100%, a seconda del numero di figli e della loro condizione economica. In genere, se ci sono più figli, l’importo complessivo della pensione di reversibilità viene suddiviso tra il coniuge superstite e i figli, ma la somma totale può arrivare al 100% della pensione del defunto.

2. Aumento per i Figli

Nel caso in cui ci siano figli a carico, l’importo complessivo della pensione di reversibilità è distribuito tra il coniuge superstite e i figli stessi. Se vi sono più figli, la pensione di reversibilità si suddivide tra loro, ma la somma non può mai eccedere il 100% della pensione del defunto.

Ad esempio:

  • Se il defunto percepiva una pensione di 2.000 euro, il coniuge superstite con un figlio a carico riceverà il 60% (1.200 euro), mentre il figlio a carico riceverà la restante parte. Se ci sono più figli, la quota da dividere tra i figli dipende dal numero di figli stessi.

3. Reddito del Coniuge Superstite

Un aspetto importante da considerare è che il reddito del coniuge superstite può influenzare l’importo della pensione di reversibilità. Infatti, in alcuni casi, i redditi del superstite possono comportare una riduzione della pensione di reversibilità, a meno che non vi sia una situazione di disagio economico grave.

In particolare, per il coniuge superstite che ha un reddito molto elevato, l’INPS può applicare una riduzione sull’assegno. In caso di separazione o divorzio, se il coniuge superstite riceve un sostegno economico da parte dell’ex coniuge, questo potrebbe influire sull’importo che riceve dalla pensione di reversibilità.

4. Requisiti di Anzianità del Beneficiario

Per poter beneficiare della pensione di reversibilità, il coniuge superstite deve soddisfare determinati requisiti di anzianità contributiva. Se il defunto non ha accumulato un numero sufficiente di contributi, il diritto alla pensione di reversibilità potrebbe non sussistere.

Requisiti per la Pensione di Reversibilità: Una Sintesi in Tabella

Ecco una tabella che riassume i principali requisiti per ottenere la pensione di reversibilità, distinguendo tra coniugi sposati, divorziati e uniti civilmente:

SituazioneRequisiti PrincipaliDurata del Matrimonio Rilevante?
Coniugi Sposati– Matrimonio in corso al momento del decesso.
– Il coniuge superstite non deve essersi risposato.
No: vale anche per matrimoni molto brevi.
Coniugi Separati– Matrimonio non sciolto.
– Separazione legale senza nuove nozze per il superstite.
No: durata del matrimonio non rilevante.
Coniugi Divorziati– Titolare di assegno divorzile.
– Nessun nuovo matrimonio.
– Rapporto assicurativo del defunto iniziato prima del divorzio.
: la data del matrimonio rispetto al rapporto assicurativo conta.
Unioni Civili– Unione civile in corso al momento del decesso.
– Il superstite non deve essersi unito civilmente con un’altra persona.
No: nessun requisito sulla durata dell’unione.

Questa tabella fornisce una panoramica chiara e utile per comprendere quando la durata del matrimonio può influire sull’accesso alla pensione di reversibilità.

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