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Studio Legale Avv. Davide De Matteis

Se Muore il Marito Cosa Spetta alla Moglie? Cosa Sapere 2025

Indice

Se Muore il Marito Cosa Spetta alla Moglie

Cosa Succede Alla Casa e Al Patrimonio Quando Muore un Coniuge: Guida [2025]

Quando un coniuge muore, la divisione del patrimonio familiare, compresa la casa, può diventare un argomento complicato. In molti casi, i superstiti si chiedono: “Se muore il marito, cosa spetta alla moglie?” oppure “Quando muore un coniuge, la casa a chi va?”. La risposta dipende da vari fattori, come il regime patrimoniale scelto dai coniugi (separazione dei beni o comunione dei beni).

In generale, la casa potrebbe essere divisa tra il coniuge superstite e i figli, ma ci sono delle differenze cruciali a seconda delle condizioni specifiche. Ad esempio, in un caso concreto, se il marito e la moglie sono in comunione dei beni, la moglie avrà diritto alla sua parte della casa, insieme alla legittima eredità dei figli.

Vediamo tutto quello che c’è da sapere su successione, casa, pensione e diritti del coniuge superstite.

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Se Muore Il Marito, Cosa Spetta Alla Moglie?

Quando il marito muore, la moglie ha diritto a una parte del patrimonio del defunto, ma l’ammontare di tale parte dipende dal regime patrimoniale scelto dai coniugi. 

Possiamo dire che il coniuge superstite ha sempre diritto a una parte dell’eredità. La relativa quota varia a seconda:

  • del regime patrimoniale (comunione/separazione dei beni)

  • della presenza di figli o altri eredi

  • dell’esistenza di un testamento

Analizziamo la prima distinzione: comunione dei beni o in separazione dei beni. È essenziale comprendere le implicazioni legali di ciascun regime per sapere come sarà suddiviso il patrimonio e quali diritti la moglie avrà.

1. In Caso Di Morte Del Coniuge In Comunione Dei Beni, Come Viene Diviso Il Patrimonio?

Se la coppia era in comunione dei beni, la moglie ha diritto a una quota pari alla metà del patrimonio comune, che include anche la casa e gli altri beni acquistati durante il matrimonio. In questo caso, la legge considera che entrambi i coniugi abbiano contribuito in ugual misura alla formazione del patrimonio, quindi la divisione avviene in modo equo.

Oltre alla metà dei beni comuni, la moglie ha diritto anche alla quota di legittima sull’eredità, ossia una parte della successione che le spetta indipendentemente dalla presenza di un testamento. In genere, questa quota è pari a un terzo del patrimonio complessivo (è il caso in cui vi è solo un figlio), ma può essere maggiore se non ci sono figli. Se il marito aveva una pensione anche questa spetterà alla moglie, sempre che siano soddisfatti i requisiti di legge.

Se invece non è presente un testamento, la successione avviene per legge e le quote sono maggiori.

Cassazione Civile, Sez. II, n. 10614/2018

“In tema di successione legittima del coniuge, la quota spettante al coniuge superstite è pari alla metà del patrimonio se concorre con un solo figlio, mentre è di un terzo se concorre con più figli. Tale diritto è inderogabile anche in presenza di testamento, costituendo quota di legittima.”

Tribunale di Bologna, Sentenza n. 2459/2019

“In materia di comunione dei beni, il coniuge superstite è titolare ipso iure della metà del patrimonio comune, che non entra a far parte dell’asse ereditario, mentre l’altra metà si devolve secondo le norme della successione ordinaria, con salvaguardia dei diritti di legittima.”

Schematizzando possiamo dire che se i coniugi erano in comunione dei beni:

  • La metà del patrimonio comune spetta di diritto alla moglie, fuori dall’eredità.

  • L’altra metà va divisa secondo le regole della successione (figli, coniuge, ecc.).

  • La moglie ha anche diritto alla quota di legittima sull’eredità.

2. Morte Del Coniuge In Separazione Dei Beni: Cosa Succede?

Se, invece, i coniugi erano in separazione dei beni, la situazione cambia. In questo caso, la moglie non ha diritto a una parte dei beni esclusivi del marito, ma solo alla sua quota di legittima sull’eredità. In altre parole, se il marito non aveva beni comuni, la moglie riceverà solo una parte della sua eredità, che verrà suddivisa tra gli altri eredi, come i figli.

Corte d’Appello di Bologna, Sentenza n. 1876/2020

“In caso di separazione dei beni, la morte di un coniuge non determina alcun diritto dell’altro sui beni personali del defunto, salvo il diritto alla quota di eredità in qualità di erede legittimo o necessario, nei limiti stabiliti dalla legge.”

Sinteticamente possiamo dire che con la separazione dei beni, la moglie non ha diritti sui beni esclusivi del marito, ma ha diritto a:

  • Una quota di legittima dell’eredità

  • Il diritto di abitazione sulla casa coniugale, se era la residenza familiare

3. La Quota Di Legittima E I Diritti Sulle Proprietà

È importante chiarire che la quota di legittima non riguarda solo i beni comuni, ma anche le proprietà che il marito possedeva esclusivamente. Se il marito aveva un patrimonio significativo e non ha lasciato un testamento, la moglie avrà diritto a una quota del patrimonio in base alla legge, che può essere anche superiore alla quota prevista dal testamento. Se, ad esempio, il testamento del marito è stato redatto in modo tale da diseredare la moglie o ridurre la sua parte, la legge interviene per garantire che lei ottenga almeno la quota di legittima.

4. Importanza Di Un Testamento

Se il marito ha lasciato un testamento, la moglie potrebbe trovare che il patrimonio sia stato distribuito in modo diverso rispetto a quanto previsto dalla legge. Ad esempio, potrebbe aver disposto che la moglie riceva solo una parte, lasciando il resto ai figli o ad altri parenti. In questo caso, la moglie ha comunque diritto alla quota di legittima, che la legge non può toccare, anche se esiste un testamento che non la considera adeguatamente.

A Chi Va La Casa Dopo La Morte Del Coniuge?

La suddivisione della casa non è sempre così immediata come potrebbe sembrare, e va analizzata attentamente per comprendere i diritti di ciascun familiare e le implicazioni legali.

1. Casa In Comunione Dei Beni: A Chi Va La Casa?

Quando i coniugi sono in comunione dei beni, la casa acquisita durante il matrimonio è considerata bene comune, indipendentemente dal fatto che l’immobile sia intestato a uno solo dei due coniugi. In caso di morte di uno dei due, la parte del coniuge defunto verrà suddivisa secondo le regole della successione.

La moglie o il marito superstite, se il matrimonio era in comunione dei beni, avrà diritto a metà della casa, mentre l’altra metà andrà agli eredi legittimi del defunto.

Si sottolinea che il coniuge superstite non perde il diritto di vivere nella casa, ma dovrà condividere la proprietà con gli altri eredi, salvo che non vi siano accordi diversi o il testamento del defunto stabilisca una diversa disposizione.

Difatti oltre alla quota ereditaria, il coniuge superstite ha diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare del defunto e di uso sui mobili che la corredano. 

SituazioneDescrizione
Regime patrimonialeComunione dei beni
Proprietà della casaÈ un bene comune, anche se intestata solo a uno dei coniugi
In caso di morte di un coniugeLa metà della casa resta al coniuge superstite; l’altra metà va agli eredi (es. figli)
Quote ereditarieConiuge: 50% per comunione + quota di eredità (se prevista)
Diritto di abitazioneIl coniuge superstite può continuare a vivere nella casa coniugale
Uso dei mobiliHa diritto anche all’uso dei mobili presenti nella casa
Condivisione dell’immobileLa casa diventa in comproprietà tra coniuge superstite ed eredi, salvo accordi o testamento

Nel caso di separazione dei beni, la situazione cambia notevolmente. In questo caso, ogni coniuge mantiene la proprietà esclusiva dei beni acquisiti durante il matrimonio. Se il marito muore e la casa era di sua proprietà esclusiva, la moglie non avrà diritto a una parte della casa, ma sarà considerata solo come una delle potenziali eredi legittimi se non ci sono altri beneficiari designati.

Se il defunto ha figli, anch’essi parteciperanno alla successione la casa che andrà divisa tra gli eredi. Coniuge e figli hanno diritto ad una quota di legittima sulla parte del patrimonio del marito che può includere la casa, se non diversamente disposto dal testamento. 

Anche in questo caso permane il diritto di abitazione del coniuge superstite, come detto in precedenza.

SituazioneDescrizione
Regime patrimonialeSeparazione dei beni
Proprietà della casaÈ di proprietà esclusiva del coniuge che l’ha acquistata
In caso di morte del coniuge proprietarioLa casa entra nell’asse ereditario e viene suddivisa tra gli eredi
Diritti della moglieNon ha diritto automatico sulla casa, ma partecipa alla successione come erede legittima
Presenza di figliLa casa viene divisa tra la moglie e i figli, secondo le quote di legittima
TestamentoPuò modificare la distribuzione, ma deve rispettare le quote di legittima
Diritto di abitazioneLa moglie conserva il diritto di abitare nella casa coniugale, anche se non ne è proprietaria

Nel caso in cui la casa fosse di proprietà del defunto, anche se la moglie non è l’erede della casa, lei ha il diritto di abitazione. Questo diritto consente al coniuge superstite di continuare a vivere nell’immobile che era la residenza familiare, senza la possibilità di venderlo o affittarlo. Il diritto di abitazione è previsto dalla legge per garantire che il coniuge superstite possa continuare a risiedere nell’immobile senza subire il disagio di doverlo abbandonare o vendere.

In altre parole, il diritto di abitazione non permette al coniuge superstite di disporre della casa come farebbe un proprietario, ma solo di continuarvi a vivere. Questo diritto è particolarmente importante se la casa era l’unico immobile di residenza e se il coniuge superstite non dispone di altre risorse abitative.

Il diritto di abitazione è diverso dall’usufrutto in quanto l’usufruttuario può cedere ad altri il proprio diritto, può concedere l’ipoteca e può anche dare in locazione le cose che formano oggetto di usufrutto. Diversamente nel diritto di abitazione non si hanno tali possibilità. d’altra parte il predetto non è pignorabile perché ha un carattere personale e non è autonomamente trasferibile.

Cassazione Civile, Sez. II, n. 18544/2020

“Il diritto di abitazione sulla casa adibita a residenza familiare e di uso sui mobili che la corredano, previsto dall’art. 540, comma 2, c.c., si costituisce automaticamente al momento dell’apertura della successione, ed è riservato al coniuge anche in caso di successione testamentaria.”

Corte d’Appello di Bologna, Sentenza n. 2187/2019

“In materia successoria, il diritto di abitazione del coniuge superstite è un diritto reale di godimento che limita i poteri degli eredi proprietari, i quali non possono disporre dell’immobile in modo da impedire l’esercizio di tale diritto, né possono richiedere la divisione forzata dell’immobile fino alla cessazione del diritto.”

4. Disposizioni Testamentarie: A Chi Va La Casa Secondo Il Testamento?

Se il marito ha redatto un testamento, la destinazione della casa potrebbe essere diversa rispetto a quanto previsto dalla legge. Il testamento può disporre che la casa vada interamente alla moglie, o viceversa, a qualcun altro, come un figlio o un parente. Tuttavia, se il coniuge superstite non è stato adeguatamente considerato dal testamento, egli avrà diritto alla quota di legittima, che è una parte della casa e degli altri beni, anche in presenza di disposizioni testamentarie.

Nel caso di un testamento che lascia la casa interamente ai figli, la moglie avrà comunque diritto a una parte dell’immobile, attraverso la quota di legittima, che rappresenta una protezione legale per il coniuge superstite. 

Se i coniugi sono in comunione dei beni e il marito ha lasciato un testamento che destina la casa ad altri eredi, la moglie non perde il diritto alla sua metà della casa, ma potrebbe vedere ridotto il suo patrimonio se il testamento contrasta con le leggi sulla quota di legittima. In altre parole, la moglie ha diritto a una parte della casa, anche se il marito ha deciso di lasciarla a qualcun altro, sempre nel rispetto delle disposizioni legali.

5. Tabella comparativa tra comunione e separazione dei beni

Si riporta di seguito una tabella comparativa completa tra comunione dei beni e separazione dei beni in caso di morte del coniuge, con focus su proprietà e successione della casa:

AspettoComunione dei beniSeparazione dei beni
Proprietà della casaLa casa è considerata bene comune, anche se intestata a uno soloLa casa appartiene esclusivamente al coniuge che l’ha acquistata
Quote in caso di morteIl coniuge superstite mantiene il 50%, l’altro 50% va agli erediLa casa entra nell’eredità; il coniuge superstite ha solo una quota ereditaria
Quote ereditarieIl coniuge eredita parte della quota del defunto, insieme agli altri eredi (es. figli)Il coniuge e i figli si dividono la quota ereditaria secondo la legittima
TestamentoPuò modificare la suddivisione solo nei limiti della legittimaPuò modificare la suddivisione solo nei limiti della legittima
Diritto di abitazioneIl coniuge superstite mantiene il diritto di abitare nella casa familiareAnche qui il coniuge mantiene il diritto di abitazione sulla casa familiare
Gestione con altri erediLa casa può diventare proprietà condivisa tra coniuge superstite e figli/erediIl coniuge potrebbe dover condividere la proprietà con i figli o venderla per dividere l’eredità
Eventuale accordo tra le partiPuò regolare l’uso o la divisione della casaPuò definire la gestione o la vendita dell’immobile

La risposta dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di pensione percepita dal defunto, la durata del matrimonio e le specifiche condizioni stabilite dalla legge.

Pensione Di Vecchiaia: La Moglie Ha Diritto A Una Parte?

Nel caso in cui il marito percepisse una pensione di vecchiaia al momento del decesso, la moglie ha generalmente diritto a una pensione di reversibilità. La pensione di reversibilità è una quota della pensione che il coniuge superstite può ricevere dopo la morte del proprio partner, al fine di garantire un supporto economico.

Se muore il marito, la pensione va alla moglie, ma solo se soddisfa determinati requisiti legali. Per esempio, la moglie deve essere ancora sposata con il marito al momento della sua morte.

Nel caso in cui la coppia fosse separata, la moglie potrebbe non avere diritto alla pensione di reversibilità, se non è stata stabilita un’assegno di mantenimento o se la separazione non è stata condotta in modo ufficiale. Pertanto quando muore un marito, la pensione va alla moglie ma solo se la moglie soddisfa i requisiti previsti dalla legge.

La quota percentuale della pensione di reversibilità spettante alla moglie del coniuge deceduto è pari al:

  • 60% se vi è solo il coniuge (senza figli),
  • 70%, se a beneficiarne è un solo figlio,
  • 80%, se gli aventi diritto sono il coniuge e un figlio (oppure due figli ma senza coniuge),
  • 100%, se i beneficiari sono il coniuge e due o più figli.

Pensione Sociale o Minima: Qual è La Situazione Per La Moglie?

Se il marito riceveva una pensione sociale (assegno sociale) la moglie non ha diritto alla reversibilità. In particolare, la pensione sociale è destinata a garantire un sostentamento minimo ai cittadini che non hanno risorse economiche sufficienti e viene erogata in misura proporzionale ai redditi.

Proprio la sua natura strettamente connessa all’aspetto assistenziale, rende l’assegno sociale non reversibile ai superstiti.

Cassazione Civile, Sez. Lavoro, n. 11869/2019

“La pensione ai superstiti non è reversibile nel caso di assegno sociale o pensione sociale, essendo queste prestazioni di natura assistenziale e non previdenziale, finalizzate a garantire mezzi adeguati alle esigenze di vita del solo beneficiario.”

Pensione Di Inabilità O Invalidità: La Moglie Ha Diritti?

Se il marito percepiva una pensione di inabilità o invalidità civile a causa di un’impossibilità di lavorare per motivi di salute, la moglie ha comunque diritto a una pensione di reversibilità, anche se in una percentuale diversa rispetto alla pensione di vecchiaia. La pensione di reversibilità in questo caso coprirà una parte significativa dell’importo, ma la legge stabilisce che tale percentuale dipende dalla durata del matrimonio, dall’età del coniuge superstite e dalla presenza di figli a carico.

Tribunale di Bologna, Sez. Lavoro, Sentenza n. 776/2021

“Nel caso di pensione integrativa, il diritto del coniuge superstite alla reversibilità dipende dalle specifiche previsioni del regolamento del fondo pensione, che può prevedere percentuali diverse rispetto alla pensione obbligatoria, fermi restando i limiti inderogabili previsti dalla legge.”

I Limiti Per La Pensione Di Reversibilità: Chi Ha Diritti?

Anche se la moglie ha diritto alla pensione di reversibilità, esistono dei limiti che devono essere considerati. La legge prevede che, per ottenere la pensione di reversibilità, il coniuge superstite deve aver avuto un matrimonio valido al momento della morte del partner. Inoltre, la pensione di reversibilità viene concessa solo se la moglie non si è risposata dopo la morte del marito.

Se la moglie si risposa, infatti, perde il diritto alla pensione di reversibilità. Inoltre, in alcuni casi, la pensione di reversibilità potrebbe essere ridotta se la moglie ha altre fonti di reddito considerevoli.

Un altro aspetto da tenere in considerazione è la presenza di figli. Se ci sono figli a carico, la pensione di reversibilità verrà suddivisa tra il coniuge superstite e i figli, con una quota maggiore destinata al coniuge.

Pensione Integrativa: Cosa Succede Se Il Marito Ha Una Pensione Integrativa?

Se il marito possedeva una pensione integrativa, ovvero una pensione complementare rispetto a quella versata dall’INPS, la moglie potrebbe avere diritto a una parte di tale pensione. Le pensioni integrative vengono regolate dai contratti collettivi o da specifici accordi pensionistici, che prevedono modalità diverse rispetto alla pensione di base.

Se il marito aveva aderito a un fondo pensione o a una forma di previdenza complementare, la moglie avrà diritto a una quota di pensione complementare, sempre in base ai contributi versati durante la vita lavorativa del defunto. La divisione delle pensioni integrative segue le stesse linee generali della pensione di reversibilità, ma le specifiche differiscono a seconda del fondo pensione.

Cosa Fare Dopo La Morte Del Coniuge? Contatta I Nostri Esperti Legali

Dopo la perdita del coniuge, è importante:

  • Verificare il regime patrimoniale

  • Capire se c’è un testamento valido

  • Stimare i beni del defunto

  • Chiedere la dichiarazione di successione

  • Avvalersi di un avvocato per tutelare i propri diritti

Ogni caso è unico, e per gestire al meglio la successione, è fondamentale consultare un esperto legale.

Se avete domande specifiche su come gestire l’eredità dopo la morte di un coniuge, contattate i nostri esperti legali per una consulenza personalizzata. Scoprite come possiamo aiutarvi a risolvere al meglio le questioni legate alla successione del coniuge e alla divisione dei beni.

FAQ: Cosa Succede Alla Casa e Al Patrimonio Quando Muore un Coniuge?

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La moglie ha diritto a una parte del patrimonio del defunto, che varia in base al regime patrimoniale scelto (comunione o separazione dei beni) e alla presenza di altri eredi come i figli.

Dipende dal regime patrimoniale. In comunione dei beni, la moglie mantiene la sua metà e l’altra parte viene suddivisa tra gli eredi. In separazione dei beni, la casa appartiene agli eredi del defunto, ma la moglie ha diritto di abitazione.

Se la casa era in comunione dei beni, la moglie mantiene la sua metà. L’altra metà entra nell’asse ereditario e viene divisa tra gli altri eredi, come i figli.

Se il regime era di separazione dei beni e la casa era intestata al marito, questa passa agli eredi secondo la successione. Tuttavia, la moglie ha diritto di abitazione sulla casa familiare.

Il coniuge superstite ha diritto di continuare a vivere nella casa coniugale anche se non ne è proprietario. Questo diritto è garantito dalla legge.

Se ci sono figli, la moglie riceve un terzo dell’eredità e i figli si dividono il resto in parti uguali. Se non ci sono figli, la quota della moglie è maggiore.

No, la legge garantisce alla moglie una quota di legittima, che non può essere negata nemmeno con un testamento.

Gli eredi, compresa la moglie, rispondono dei debiti del defunto solo se accettano l’eredità. Possono rifiutarla o accettarla con beneficio d’inventario per limitare la responsabilità.

Sì, la moglie può ottenere la pensione di reversibilità se il marito percepiva una pensione, ma l’importo dipende da vari fattori come il reddito e la presenza di altri beneficiari.

Se la moglie si risposa, perde il diritto alla pensione di reversibilità, salvo eccezioni stabilite dalla legge.

Redigere un testamento chiaro e dettagliato può tutelare il coniuge superstite, assicurando una distribuzione equa dei beni e il rispetto dei suoi diritti.

Bisogna denunciare il decesso, avviare la successione, verificare la presenza di un testamento e, se necessario, consultare un avvocato per gestire al meglio l’eredità.

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