PILLOLE di DIRITTO - Pubblicazioni

Studio Legale Avv. Davide De Matteis

Come Si Divide Una Casa In Eredità? [2025]

Indice

Come Si Divide Una Casa In Eredità 

Una Casa in Eredità Si Divide In Base alle Quote Legali: Ecco Come Fare

Quando più eredi ricevono in successione una casa, questa non viene automaticamente divisa fisicamente: ognuno ottiene una quota astratta del bene. Per esempio, se tre fratelli ereditano un appartamento, ognuno ne possiede un terzo. Nessuno ha diritto esclusivo a una stanza o a una parte della casa, ma tutti condividono la proprietà dell’intero immobile.

Caso ipotetico: tre fratelli ereditano un appartamento del valore di 150.000 euro. Se uno dei fratelli vuole tenere la casa, deve rimborsare agli altri la loro quota, pari a 50.000 euro ciascuno. In alternativa, i fratelli possono vendere l’immobile e dividere il ricavato.

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Come Funziona la Divisione di Una Casa in Eredità

La divisione ereditaria è il procedimento con cui si scioglie la comunione ereditaria e si attribuiscono beni specifici agli eredi. Ogni erede acquisisce una quota astratta di proprietà, in proporzione alla sua parte ereditaria.

La divisione concreta dell’immobile avviene solo successivamente, attraverso un procedimento formale, che può essere consensuale o giudiziale, a seconda della volontà e dell’accordo tra gli eredi.

È importante capire che fino alla divisione, nessun coerede può disporre liberamente della sua parte come se ne fosse l’unico proprietario. Ciò significa che nessuno può vendere, affittare o modificare l’immobile senza il consenso degli altri coeredi. Di conseguenza, la gestione della casa può diventare complicata se ci sono divergenze tra gli eredi o se qualcuno si oppone alla vendita o all’uso comune.

Cos’è la Divisione Consensuale

La divisione consensuale è il metodo più semplice e veloce per uscire dalla comunione ereditaria. Gli eredi, con l’assistenza di un notaio o di un avvocato, si accordano sulla spartizione del bene o sulla sua vendita, definendo con precisione chi riceve cosa o come vengono distribuiti i proventi della vendita.

I passaggi fondamentali sono:

  • Accordo scritto tra tutti gli eredi;

  • Stima del valore dell’immobile, di norma tramite perizia;

  • Atto notarile di divisione o di vendita;

  • Trascrizione dell’atto nei registri immobiliari per rendere l’accordo opponibile a terzi.

In questo modo si evitano cause lunghe e costose, mantenendo un clima di collaborazione tra familiari. In particolare, la divisione consensuale della casa in eredità tra fratelli è la scelta ideale per chi vuole evitare litigi e conservare i rapporti familiari.

Questo tipo di divisione:

  • È più veloce ed economica;

  • Evita conflitti;

  • Richiede l’intervento del notaio per l’attribuzione delle quote.

Esempio: se uno degli eredi desidera acquistare l’intero immobile, può farlo pagando le quote agli altri coeredi. In tal caso, il trasferimento di proprietà deve essere registrato.

Cos’è la Divisione Giudiziale

Quando gli eredi non riescono a trovare un’intesa, si ricorre alla divisione giudiziale. Questa procedura viene avviata da uno o più coeredi che presentano un ricorso al tribunale competente, chiedendo lo scioglimento della comunione. Il giudice può:

  • Attribuire la casa a un solo erede, con obbligo di corrispondere un conguaglio agli altri;

  • Disporre la vendita dell’immobile all’asta, se non è possibile una divisione in natura.

Questo comporta:

  • Tempi più lunghi;

  • Costi maggiori;

  • Decisione finale affidata al giudice.

Se l’immobile è indivisibile, il giudice può disporre la vendita all’asta e la successiva divisione del ricavato.

Cosa Può Fare Ogni Erede Prima della Divisione

Durante la fase di comunione ereditaria, ogni coerede ha diritto a:

  • Partecipare alla gestione del bene;

  • Richiedere un’indennità se un altro coerede utilizza esclusivamente la casa;

  • Opporsi a interventi unilaterali, come lavori non concordati.

Tuttavia, nessuno può agire da solo, vendere o ristrutturare la casa senza il consenso degli altri. Questo può rendere difficile ogni decisione operativa, motivo per cui la divisione è spesso inevitabile.

Come Si Determinano le Quote di Proprietà

Le quote spettanti a ciascun erede dipendono da vari fattori: la presenza o meno del testamento, il grado di parentela con il defunto, l’esistenza di coniuge superstite o figli, e l’eventuale accettazione con beneficio di inventario.

In assenza di testamento, si applicano le regole della successione legittima previste dal Codice Civile. In caso contrario, sarà il testamento a stabilire le percentuali, salvo lesione della legittima, cioè dei diritti minimi che spettano per legge a determinati eredi (coniuge, figli, genitori).

Successione Senza Testamento: Quote Predefinite per Legge

Quando il defunto non lascia testamento, il patrimonio viene suddiviso in base alla composizione della famiglia. Le casistiche più frequenti sono:

  • Coniuge e un figlio: 50% ciascuno.

  • Coniuge e due o più figli: 1/3 al coniuge, 2/3 divisi tra i figli in parti uguali.

  • Solo figli: Quote uguali tra tutti.

  • Solo coniuge, senza figli né ascendenti: 100% al coniuge.

Queste quote si applicano anche alla casa, che viene considerata un bene facente parte dell’eredità. Se l’immobile è l’unico bene, diventa automaticamente in comproprietà tra i coeredi, con le percentuali appena elencate.

Presenza di un Testamento: Quote Diversificate

Il testatore può decidere di attribuire l’intera proprietà della casa a un solo erede, oppure suddividerla secondo proprie volontà. Tuttavia, deve rispettare le quote di legittima, che rappresentano una percentuale minima riservata per legge a determinati soggetti.

Le quote di legittima, che limitano la libertà del testatore, sono:

  • 1/2 del patrimonio se c’è un solo figlio;

  • 2/3 del patrimonio se ci sono due o più figli;

  • 1/2 al coniuge, se unico erede legittimario;

  • 1/3 al coniuge e 1/3 al figlio, se coesistono;

  • 1/4 al coniuge e 1/2 al figlio, se coesistono.

La porzione disponibile, cioè la parte di patrimonio che può essere liberamente destinata, può comprendere anche la casa, a patto che non si sacrifichino le quote di legittima.

Cosa Fare se Uno Degli Eredi Non Vuole Vendere

Una delle situazioni più spinose nella divisione di una casa in eredità si verifica quando uno degli eredi si oppone alla vendita dell’immobile. Questo accade frequentemente nei casi di comproprietà ereditaria, dove ogni coerede è titolare di una quota dell’intero immobile, e non di una porzione fisica esclusiva.

Il Rifiuto di Vendere: Un Blocco alla Divisione

Quando uno solo degli eredi si oppone alla vendita della casa, si crea un conflitto tra interessi: da un lato c’è chi desidera liquidare la propria quota per ottenere denaro, dall’altro chi intende mantenere l’immobile, magari per motivi affettivi o personali.

Tale situazione rende impossibile una divisione consensuale, poiché questa richiede l’accordo unanime di tutti i comproprietari. Tuttavia, il diritto civile italiano offre strumenti concreti per superare l’opposizione e arrivare a una soluzione legale.

La Divisione Giudiziale: Quando Non C’è Accordo

Come Funziona la Procedura di Divisione in Tribunale

In caso di mancato accordo, qualsiasi coerede può promuovere una causa di divisione giudiziale. Questo procedimento si svolge davanti al tribunale del luogo in cui è situato l’immobile e comporta:

  1. La nomina di un CTU (Consulente Tecnico d’Ufficio) che valuta il valore dell’immobile;

  2. L’individuazione delle quote di ciascun coerede;

  3. La proposta di soluzioni: vendita all’asta oppure assegnazione a uno degli eredi con conguaglio economico agli altri.

Questo meccanismo consente di sciogliere la comunione forzosa, anche contro la volontà di un erede, e di tutelare chi ha interesse a ottenere la liquidazione della propria quota.

Assegnazione a un Solo Erede: Un’Altra Possibilità

Se uno degli eredi desidera mantenere l’intera proprietà, può richiedere al giudice l’assegnazione dell’immobile a proprio favore. In questo caso, sarà obbligato a pagare un conguaglio agli altri coeredi, pari al valore delle loro quote.

Questa soluzione è spesso preferita dai giudici per evitare l’asta, che può svalutare notevolmente l’immobile. Tuttavia, è necessario che l’erede dimostri la capacità economica per sostenere il pagamento.

Vendita all’Asta: L’Estrema Ratio

Se nessuno degli eredi è in grado o disposto a rilevare le quote altrui, l’unica alternativa resta la vendita coattiva all’asta. Questo comporta:

  • Tempi lunghi;

  • Costi elevati (spese legali, CTU, cancellazione ipoteche);

  • Rischio di realizzare un prezzo inferiore al valore di mercato.

È per questo motivo che, nella pratica, si tenta in ogni modo di trovare una soluzione extragiudiziale, più rapida e conveniente per tutti.

Importante: se un coerede vive nella casa, non ha automaticamente diritto di rimanervi, salvo accordi con gli altri o sentenza che lo autorizzi.

Se ti trovi in una situazione di stallo con gli altri eredi e non riesci a vendere la casa ereditata, è fondamentale agire in modo strategico e tutelare i tuoi diritti. Il nostro studio legale può assisterti in ogni fase, anche con consulenze in video-call.

Come Avviene la Vendita di un Immobile in Successione

Dalla Valutazione alla Divisione del Ricavato

La vendita di un immobile in successione può avvenire solo dopo che l’eredità è stata formalmente accettata da tutti gli eredi e regolarmente trascritta nei registri immobiliari. Una volta assolti gli obblighi preliminari (come la dichiarazione di successione e la voltura catastale), si può procedere alla vendita. I passaggi sono essenziali e devono essere gestiti con attenzione per evitare conflitti tra eredi e contestazioni legali.

Ecco le fasi fondamentali per vendere una casa ereditata:

  1. Accordo tra gli eredi: tutti i coeredi devono essere d’accordo per procedere con la vendita. In mancanza di unanimità, l’unica strada possibile è la vendita forzata tramite procedura giudiziale;

  2. Perizia dell’immobile: è consigliabile effettuare una perizia tecnica per stabilire il valore di mercato dell’immobile. Questo passaggio evita disaccordi tra gli eredi sul prezzo di vendita e tutela i loro diritti economici;

  3. Rogito notarile: la vendita deve essere formalizzata tramite atto notarile, a cui partecipano tutti gli eredi in qualità di venditori. Il notaio verificherà la regolarità degli atti di successione, la provenienza del bene e l’assenza di vincoli o ipoteche;

  4. Divisione del ricavato: una volta venduto, il ricavato viene diviso tra gli eredi secondo le quote ereditarie previste dalla legge o indicate nel testamento. La somma spettante a ciascuno può essere soggetta a compensazioni in caso di anticipazioni ricevute in vita.

Questa procedura è particolarmente delicata quando vi sono più coeredi o l’immobile rappresenta l’unico bene dell’eredità. In questi casi, l’assistenza legale è cruciale per garantire che ogni passaggio sia conforme alle normative e non sorgano contenziosi.

Attenzione alle Spese

Nel determinare la somma da dividere tra gli eredi, è importante considerare tutte le spese sostenute prima della vendita, che possono influire in modo significativo sulla ripartizione finale.

Ecco cosa includere:

  • Spese di successione: comprese imposte, tributi catastali e oneri notarili;

  • Spese di manutenzione dell’immobile: bollette, assicurazioni, IMU e spese condominiali sostenute nel periodo post-mortem;

  • Spese di ristrutturazione o migliorie: se uno degli eredi ha sostenuto costi per rendere l’immobile vendibile, ha diritto a essere rimborsato proporzionalmente;

  • Commissioni di intermediazione immobiliare, se è stata coinvolta un’agenzia.

Vendita e Donazione: Attenzione ai Precedenti

Un altro aspetto da non sottovalutare è la provenienza dell’immobile. Se il bene è stato ricevuto per donazione prima del decesso, gli eredi potrebbero trovarsi di fronte a difficoltà nella vendita a causa del rischio di azioni di riduzione da parte di altri legittimari. È fondamentale valutare questi aspetti con un avvocato esperto in diritto successorio.

Divisione della Casa Ereditata tra Fratelli: Come Evitare Conflitti

Strategie e Soluzioni Legali

I conflitti tra fratelli per l’eredità di un immobile sono molto comuni. Ecco alcune soluzioni per evitare contenziosi:

  • Redigere un accordo scritto con la consulenza di un avvocato;

  • Valutare la permuta immobiliare, se ci sono altri beni da compensare;

  • Ricorrere alla mediazione o a un avvocato esperto in diritto successorio.

In molti casi, una buona assistenza legale preventiva può evitare lunghi procedimenti giudiziari.

Tabella di Sintesi: Come Si Divide una Casa in Eredità: Quote Legali e Procedura

Quando una casa viene ereditata, non viene fisicamente divisa tra gli eredi, ma ognuno riceve una quota astratta. La divisione concreta può avvenire tramite un accordo consensuale o giudiziale. Ecco un riepilogo delle quote legali di divisione in base alla presenza di testamento o successione legittima.

ScenarioQuote di Proprietà
Coniuge e un figlio50% al coniuge, 50% al figlio
Coniuge e due o più figli1/3 al coniuge, 2/3 divisi equamente tra i figli
Solo figliQuote uguali tra tutti i figli
Solo coniuge (senza figli)100% al coniuge
Con Testamento (senza lesione della legittima)Le quote sono determinate dal testatore, ma non possono violare le quote di legittima.

Consigli Pratici:

  • Divisione Consensuale: Più veloce e meno costosa, con accordo scritto tra gli eredi.

  • Divisione Giudiziale: Se non c’è accordo, si può ricorrere al tribunale per la divisione o vendita dell’immobile.

La divisione della casa in eredità può diventare un processo complesso, specialmente quando ci sono disaccordi tra gli eredi. 

Casa in Eredità: Come Si Divide e Perché È Importante Agire Subito

Quando ci si trova a gestire una casa ricevuta in eredità, è essenziale comprendere i propri diritti, valutare la fattibilità di una divisione consensuale e sapere cosa fare in caso di disaccordi tra eredi. La mancata gestione tempestiva può portare a immobilismo patrimoniale, perdita di valore dell’immobile e cause legali dispendiose.

Il nostro studio legale è specializzato in successioni ereditarie, divisioni immobiliari e contenziosi tra eredi. Se vuoi sapere come si divide una casa in eredità nel tuo caso specifico, contattaci oggi stesso per una consulenza, anche in video-call, con i nostri esperti. Saremo al tuo fianco per tutelare i tuoi diritti con competenza e professionalità.

FAQ sulla Divisione della Casa in Eredità: Guida Legale per Eredi e Proprietari

1. Come si divide una casa in eredità?

La divisione di una casa in eredità non implica una divisione fisica dell’immobile, ma la suddivisione delle quote di proprietà tra gli eredi. Gli eredi possono scegliere di dividere il bene in modo consensuale o, se non c’è accordo, ricorrere alla divisione giudiziale.

2. Cosa succede se uno degli eredi non vuole vendere la casa ereditata?

Se uno degli eredi si oppone alla vendita della casa, è possibile avviare una procedura di divisione giudiziale. Il tribunale può assegnare l’immobile a uno degli eredi con un conguaglio agli altri o procedere con la vendita all’asta.

3. Cos’è la divisione consensuale di una casa in eredità?

La divisione consensuale avviene quando tutti gli eredi si accordano sulla spartizione del bene o sulla sua vendita. È una soluzione più rapida ed economica, che richiede un atto notarile per formalizzare l’accordo.

4. Cos’è la divisione giudiziale di una casa in eredità?

La divisione giudiziale è necessaria quando gli eredi non riescono a trovare un accordo. In questo caso, si ricorre al tribunale per determinare come dividere l’immobile, che può essere assegnato a un erede o venduto all’asta.

5. Come si determinano le quote di proprietà in una casa ereditata?

Le quote di proprietà dipendono dalla composizione familiare del defunto. Se non c’è testamento, le quote sono stabilite dalla legge: per esempio, il coniuge e i figli ricevono una parte del patrimonio, con diverse suddivisioni in base al numero di figli.

6. Posso vendere la casa ereditata senza l’accordo degli altri eredi?

No, non è possibile vendere l’immobile senza il consenso degli altri eredi, a meno che non si avvii una divisione giudiziale. La vendita senza l’accordo unanime è considerata illegittima.

7. Come vengono suddivisi i ricavi della vendita di una casa in eredità?

I ricavi della vendita vengono suddivisi tra gli eredi secondo le quote ereditarie stabilite dalla legge o dal testamento. Se uno degli eredi ha anticipato dei costi per la manutenzione, può essere rimborsato per tali spese.

8. Che cosa succede se la casa ereditata ha dei debiti?

I debiti dell’eredità, inclusi eventuali mutui sull’immobile, devono essere pagati prima della divisione dei beni. Gli eredi rispondono dei debiti in proporzione alla loro quota di eredità.

9. Posso chiedere un risarcimento se uno degli eredi utilizza esclusivamente la casa ereditata?

Sì, un erede che non utilizza l’immobile ma non può accedervi può richiedere una compensazione economica agli altri eredi, soprattutto se uno di loro sta vivendo esclusivamente nella casa.

10. Quanto tempo ci vuole per dividere una casa in eredità?

Il tempo necessario per dividere una casa dipende dal metodo scelto. La divisione consensuale è più rapida e può essere completata in pochi mesi, mentre la divisione giudiziale può durare anni a causa dei tempi legali e dei costi associati.

11. Cosa succede se il testatore ha lasciato un testamento?

Se esiste un testamento, la divisione della casa avviene secondo le volontà del defunto, rispettando comunque le quote di legittima. Gli eredi legittimari (coniuge, figli) non possono essere esclusi dalla successione.

12. Come si calcolano le quote di legittima?

Le quote di legittima sono quelle riservate per legge agli eredi legittimi (come il coniuge e i figli). In assenza di testamento, il 50% dell’eredità va al coniuge e l’altro 50% viene diviso tra i figli. Se ci sono più figli, la percentuale aumenta.

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